Medio Oriente fuori controllo

Di Luciano Lago

La situazione in Medio Oriente volge verso una guerra estesa coinvolgendo l’Iran

Tutti gli osservatori sono in attesa di un possibile attacco degli USA contro l’Iran. Questo dovrebbe verificarsi con una operazione militare delle forze USA in grande scala diretta contro l’Iran, quale obiettivo principale.

Gli USA hanno iniziato a preparare alcuni, precisamente sei aerei KC- 135 di rifornimento in volo nelle basi in Medio Oriente, nel contesto di una campagna di bombardamento contro l’Iran.

Nel frattempo l’Iran ha sequestrato una petroliera  australiana nel Golfo Persico. Gli esperti ritengono che l’operazione di attacco sarà lanciata nel corso delle prossime ore e la situazione appare estremamente tesa, entrambe le parti sono sull’orlo di un conflitto diretto anche se ciascuna parte cerca di dimostrare un mantenimento del controllo, senza attraversare al momento la linea di una confronto bellico. L’Iran ha messo in massima allerta le sue forze di difesa aerea.

La decisione di attaccare l’Iran potrebbe essere la decisione più importante  della presidenza di Joe Biden che è destinata a compromettere significativamente la stabilità della regione e la sicurezza delle forze occidentali.

Funzionari statunitensi hanno rivelato che gli USA  stanno considerando la possibilità di preparare e lanciare una azione militare in profondità nel territorio dell’Iran. Lo ha confermato lo stesso Biden in risposta ad una domanda senza specificare come e quando.

Secondo le illazioni, si tratterebbe di  un attacco combinato con missili da crociera contro obiettivi militari e industriali dell’Iran.

A questo fine a Washington si è tenuta una riunione dell’Amministrazione Biden a cui hanno partecipato i capi del Pentagono e di stato maggiore per la predisposizione dell’attacco.

Anche Londra è convinta che ci sarà una risposta militare americana all’Iran.

Allo stesso tempo Biden può considerare due opzioni per l’attacco all’Iran, delle quali una potrebbe implicare un operazione segreta con cui si invierà un segnale chiaro all’amministrazione Iraniana, e gli USA eviteranno una risposta diretta.

Altro scenario implica che colpiscano personaggi chiave della GRIR (Guardia Rivoluzionaria Iraniana) come accadde con l’eliminazione del gen. Soleimani nel 2020 a Baghdad.

Nell’ambito dell’operazione Washington potrebbe colpire una delle navi iraniane in mare che si trovano nel Golfo Persico o nel Mar Rosso, delle quali una potrebbe essere la nave di intelligence che staziona nel Mar Rosso e che fornisce dati di intelligence agli Houthi.

Il governo iraniano ha già chiarito che il suo Paese non è implicato nell’attacco alla base USA di AL Tanf in Siria (vicino al confine Giordania) di cui Washington ha incolpato l’Iran.

Si presentano quindi varie opzioni per l’attacco all’Iran visto che Washington vuole utilizzare questa occasione per punire Teheran.

Tuttavia qualsiasi operazione contro l’Iran può trasformarsi in una guerra aperta che coinvolgerà gli USA e trasformerà la guerra asimmetrica complessa in una guerra generale che determinerà uno scenario bellico che andrà a incendiare ancora di più tutta la regione.

Da parte sua l’Iran ha dichiarato che qualsiasi attacco contro il suo territorio determinerà una risposta diretta  contro le forze USA in M.O.

A misura che si intensifichi la lotta per il potere tra le fazioni all’interno degli USA, gli Stati Uniti si stanno incamminando a tutta velocità per essere trascinati in una guerra importante.

Gli USA hanno perso il loro potere di dissuasione in materia di difesa aerea, mano a mano che hanno subito una sconfitta in Ucraina ed anche in Yemen per la difficoltà di contrastare gli attacchi dei missili yemeniti. Anche l’esperienza dell’Afghanistan ha lasciato il segno.

Washington vuole dimostrare di disporre ancora del potere necessario e dimostrare anche a Russia e Cina che la principale potenza sono loro.

In questo momento c’è una discussione all’interno delle fazioni di Washington tra coloro (i neo con) che vogliono che venga colpito in profondità l’Iran e coloro che vogliono dare una risposta simbolica limitata.

I calcoli di Washington sono ancora una volta sbagliati perché sottovalutano la capacità di reazione dell’Iran e dell’asse della resistenza.

Di conseguenza tutto potrebbe accadere nelle prossime ore.

Una notizia che dimostra il clima di repressione in America:

l’analista ed ex ufficiale dell’Intelligence USA, Scott Ritter, ha sollecitato asilo politico in Russia per essere stato incriminato per tradimento dall’Amministrazione Biden. Rischia una pena di carcere a vita.

 
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