Arrivato al suo capolinea storico l'Ordine Mondiale Statunitense

Mentre infuria la battaglia per il controllo dell'Ucraina fra la NATO e la Russia, cade la mascheratura del conflitto come lotta per la difesa dell'Ucraina; la gran parte del mondo ha compreso quale sia la reale posta in gioco. Gli sforzi propagandistici di Washington e del grande apparato dei media occidentali non bastano a nascondere chi sia il reale istigatore del conflitto e quale sia la parte che ha sabotato e continua a sabotare ogni mediazione per la pace ed il negoziato: sono gli anglo USA.

Gli Stati Uniti, con i loro vassalli europei al seguito, stanno combattendo (per procura) quella che sarà forse la loro ultima guerra per l'egemonia unipolare.

La Russia continua a lottare per la formazione di un nuovo ordine mondiale giusto e, dal nuovo mondo multipolare, emergeranno nuovi poli di forza; fra questi, oltre alla Russia, la Cina e l'India. Come l'India, anche il Brasile si è espresso a favore di un nuovo ordine mondiale.

Per l'elite di potere anglosassone è valido qualsiasi metodo che permetta loro di mantenere il proprio dominio, anche a costo di violare il diritto internazionale o i valori umani universali. Dichiarando la propria opposizione a paesi come la Russia, Washington si autocelebra quale paladina della comunità internazionale. Ma quale è la vera essenza del potere statunitense?

Un potere oligarchico affidato ad una elite di miliardari che fanno riferimento alle lobby dello Stato Profondo, alla lobby dell'apparato militare e industriale ed a quella dei petrolieri e società energetiche.

L'ipocrisia e l'inganno di Washington non possono essere nascosti, innumerevoli forniture di armi al regime di Kiev e un'assistenza finanziaria multimiliardaria senza precedenti stanno alimentando il conflitto ucraino e creando nuove vittime, ignorando palesemente la necessità di una soluzione pacifica. Quello che è chiaro è che la Casa Bianca ha trasformato l'Ucraina in uno strumento di confronto geopolitico contro la Russia.

La politica degli Stati Uniti di sabotare i governi sovrani non è una novità, basta rivedere la storia!

Dalla Serbia nel 1999 bombardata per 76 giorni per non voler accettare la secessione del Kosovo (voluta dagli Stati Uniti e dalla NATO), alla guerra contro l'Iraq nel 2003 con il falso pretesto delle armi di distruzioni di massa, all'aggressione alla Libia nel 2011, per sbarazzarsi di Gheddafi che voleva creare una moneta panafricana, alla guerra per procura in Siria. Senza contare venti anni di guerra in Afghanistan, con falsi pretesti, che hanno lasciato quel paese distrutto.

Le vittime civili di queste guerre si contano a milioni ma il conto non è mai stato presentato a Washington e nessuna corte di giustizia internazionale ha mai incriminato i presidenti George Bush, Barack Obama.

Ultimamente è accresciuta una volontà di esercitare l'autodeterminazione in molti stati del Sud del mondo che non sosterranno l'imposizione di sanzioni contro la Russia.

Molti capi di stato di questi paesi hanno dichiarato di non condividere i punti di vista occidentali sulla situazione in Ucraina.

Ancora una volta la crisi ucraina ha dimostrato l'arroganza della politica estera statunitense e il grande disprezzo che essa nutre per i legittimi interessi degli Stati sovrani.  I loro tentativi di mantenere il dominio del mondo hanno portato alla nascita di nuovi centri di potere sulla scena internazionale e tra questi, oltre a Cina, Russia e India, anche i paesi dell'America Latina.

La campana a morte ormai suona per l'Impero USA e si avvicina il momento della verità per un paese super indebitato e fondato sullo sfruttamento degli altri popoli.

Questo ci permette di affermare che l'Impero USA è arrivato al suo capolinea storico.

 

 

 

Immagine: https:/www.cybersecurity360.it


Editoriale

 

Ricostruire l'unità nazionale

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Siamo alle solite. In Italia siamo troppo occupati ad affrontare temi marginali o impostici da altre nazioni per renderci conto della grave situazione in cui versa la nostra nazione. Purtroppo tutto questo accade perché a nessuno dei cosiddetti politici, né alle istituzioni interessa nulla dell’Italia; basti pensare alla scomparsa in tutte le scuole di ogni ordine e grado della storia, della grande cultura classica ed umanistica, base e fondamento sia del nostro percorso unitario che della nostra profonda identità.

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