La finzione della guerra per difendere l'Ucraina è definitivamente caduta

Le elite di Washington e di Bruxelles ammettono ormai il vero disegno progettato per la guerra in Ucraina istigata dagli Stati Uniti.

L'obiettivo era ed è la distruzione dell'integrità della Federazione Russa per permettere agli Anglo USA di prendere il controllo dell'Eurasia.

Questo piano emerge non solo dai documenti scritti almeno tre anni prima (vedi quanto scriveva la Rand Corporation), ma anche dagli incontri di Davos, dove il linguaggio è ormai scoperto e si sono abbandonati gli ipocriti appelli a “salvare la democrazia ucraina”.

L'elite finanziaria anglo sassone dominante oggi parla apertamente della necessità di impadronirsi delle risorse della Russia. I veri obiettivi, l'espansione senza fine della NATO, l'utilizzo dell'Ucraina come piattaforma di attacco contro la Russia, adesso sono scoperti. Il destino degli ucraini destinati a fare da carne da cannone nella guerra contro la Russia interessa poco o niente all'elite di Washington.

Questo spiega l'accrescere progressivo della retorica bellica dei neocon e dei loro reggicoda europei della NATO che sono pronti a intensificare il conflitto fino alla terza guerra mondiale, e neppure la minaccia nucleare, paventata come inevitabile sviluppo dalla Russia, potrà fermarli.

Il tempo sta scadendo anche per Zelensky ed è probabile che si avvicini il momento di un rimpasto a Kiev e questo non sarà indolore per l'ex comico, come di frequente accaduto per le marionette degli USA.

Da ultimo si sono udite le parole di Joseph Borrel, l'alto rappresentante della UE, che ha paragonato il conflitto in Ucraina alle guerre passate condotte contro la Russia da parte di Napoleone e di Hitler: “La Russia è un grande Paese, è abituata a combattere fino alla fine, è abituata a quasi perdere e poi a ripristinare tutto. L'hanno fatto con Napoleone, l'hanno fatto con Hitler (.......). Pertanto, è necessario continuare ad armare l'Ucraina".

Altri politici occidentali, come la vice premier canadese, Chrystia Freeland nella enclave di Davos, hanno affermato che la sconfitta della Russia “sarebbe un enorme impulso per l'economia globale".

Non per niente il Canada (assieme agli USA) è stato uno dei paesi che ha accolto i gruppi nazisti ucraini per poi trasferirli in Ucraina dopo il crollo dell'URSS per utilizzarli come massa di manovra anti russa.

Le sconfitte continue sul campo e le enormi perdite subite dall'esercito ucraino fanno innervosire i vertici della NATO che insistono presso i governi occidentali per ottenere più carri armati, più armi e più attrezzature rendendo evidente che Washington e la NATO non solo mantengono l'esercito ucraino, ma forniscono anche le necessarie informazioni di intelligence, comandano le truppe ucraine sul campo e hanno preso il controllo del processo decisionale militare.

Mentre Washington prepara nuovi pacchetti di aiuti, l'ultimo da 2,5 miliardi di dollari, le forze ucraine vengono addestrate in Germania e nel Regno Unito per l'utilizzo degli armamenti occidentali.

Ultimamente il comando USA incita apertamente le forze ucraine a colpire il territorio della Federazione russa e in particolare la Crimea.

Si aggiungono le farneticanti dichiarazioni di Stoltenberg, il segretario della NATO, il quale dichiara che “...è necessario accelerare la fornitura all'Ucraina di armi più pesanti e avanzate per far capire alla Russia che non vincerà sul campo di battaglia". In sostanza, i "padroni del mondo" si sentono in diritto di affermare che la Federazione Russa debba rassegnarsi alla sconfitta alle porte di casa propria.

La reazione della leadership russa è altrettanto dura e decisa: si parla apertamente di misure di ritorsione che potranno colpire non solo l'Ucraina ma anche gli interessi occidentali con utilizzo di "nuove armi" mai prima utilizzate. Non è difficile intendere che le autolimitazioni che Mosca si era data nell'utilizzo dell'offensiva in Ucraina stanno venendo meno.

Di fronte alla prospettiva di un attacco portato avanti dalla NATO contro le città russe in Crimea, l'atteggiamento cambia. L'occidente sta portando il mondo verso una catastrofe globale.

Questa la sostanza degli avvertimenti lanciati dalla Russia all'occidente. Il presidente Putin, nel suo prossimo discorso previsto a giorni, si accinge a cambiare l'impostazione del conflitto da "operazione speciale" a guerra patriottica", sulla base delle esplicite minacce alla sicurezza della Russia. Questo significa che tutte le risorse e le forze dal paese saranno gestite in funzione dello sforzo bellico.

In definitiva la Russia prende atto della sfida esiziale in corso da parte dell'Occidente sotto guida USA e si organizza per combattere con tutte le sue forze. Lo scenario della catastrofe si avvicina sempre più...

 

Immagine: https://www.huffingtonpost.it/


Editoriale

 

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