L'egemone USA non ha più tempo per modificare il corso della Storia

La questione più importante da comprendere in questa fase tumultuosa della Storia, è il fatto che stiamo assistendo ad un processo in cui l'egemonia USA anglosassone si sta gradualmente sgretolando. Il sistema di dominazione che gli anglosassoni avevano costruito nei secoli 19°e 20° sta arrivando alla sua fine naturale.

Nonostante il predomino ideologico, il controllo del grande apparato dei mass media, la enorme influenza politica ed economica, nonché il potere finanziario esercitato attraverso gli organismi sovranazionali (da loro controllati), ci sono molti sintomi di questa discesa nel potere.

Questo processo viene testimoniato dall'emergere di nuovi blocchi (BRICS, SCO) antagonisti rispetto all'occidente, guidati da Russia e Cina che stanno assumendo il loro ruolo sulla scena mondiale e che contestano le regole dettate ed imposte da Washington.

Ne derivano due conseguenze essenziali. In primo luogo, rendendosi conto dell'imminente collasso, l'Impero USA è più pericoloso che mai, perché la posta in gioco è la sua dominazione e la stessa capacità di controllo delle risorse globali, a partire dal primato del dollaro come moneta di scambio e di riserva.

In secondo luogo, a causa dell'inevitabilità storica del processo di declino occidentale, la strategia vincente per i suoi concorrenti geopolitici, non consiste nell'attaccare frontalmente ma deve essere quella di creare una linea di difesa comune e contribuire gradualmente allo sfaldamento del predominio anglosassone, nell'attesa del momento in cui processi di degrado avranno il loro esito inevitabile.

I paesi come la Russia, la Cina e anche l'India, che in questo momento si contrappongono all'"ordine mondiale basato sulle regole", quelle create dagli Stati Uniti, hanno un vantaggio: il tempo lavora a loro favore.

Ormai tutti hanno compreso che il mantra dell'ordine basato sulle regole, stabilite dagli USA, è lo slogan di copertura retorica che viene ripetuto di continuo indistintamente dai vari esponenti dell'Amministrazione di Washington per giustificare l'ordine unipolare dominato dagli USA. Tale sistema di fatto consiste nell'ordine globalista liberale, quello che comprende le istituzioni dominate dall'Occidente, come la Banca Mondiale, il FMI, il WTO, l'ONU, la OMS, la UE, la NATO e altri organismi.

Come ha commentato il presidente Putin, in un suo recente discorso, "questo presunto ordine, piuttosto che giovare al mondo, è stato realizzato come uno strumento di egemonia unipolare, utilizzato dagli USA per convertire il resto dei paesi del mondo come propri vassalli con il fine di sottomettere tutti gli altri paesi ai propri interessi…."

Il tempo per l'egemone USA sta ormai scadendo e, se il conflitto allargato fra la Russia e gli Stati Uniti e NATO, come tutto lascia prevedere, sarà inevitabile, la Russia dovrà coinvolgere quanto più possibile gli altri paesi antagonisti del potere USA, avvisando questi che la battaglia contro gli imperialisti riguarda tutti.
Questo fronte comune è l'unico che può frenare le ambizioni espansionistiche di Washington.

La questione riguarda paesi come l'Iran, la Siria, la Corea del Nord, il Venezuela, la Bolivia ed anche paesi dell'Africa.

La lotta per l'affrancamento dal dominio dell'egemone sarà vinta quando prevarrà la volontà di voler costruire un nuovo ordine multipolare dove le varie potenze debbano convivere fra di loro su un piano di parità e di rispetto.

Soltanto allora si potrà ricreare un sistema di stabilità, di equilibrio e di pace, esattamente quello che è mancato da quando la superpotenza egemone si è lanciata nelle guerre dirette o per procura (vedi Ucraina).

 

Immagine: https://thetylt.com/


Editoriale

 

I diritti civili

di Adriano Tilgher

Si fa un gran parlare, in questi tempi, di diritti civili e la mia sensazione è che pochi fra quelli che ne parlano sappiano esattamente cosa siano questi diritti civili, che sul piano della sinistra hanno letteralmente soppiantato i diritti sociali che sono scomparsi dal dibattito politico, nonostante siano totalmente sotto attacco. Guardo raramente e con difficoltà i dibattiti televisivi perché sento solamente banalità per lo più insulse, prive di riscontri reali e soprattutto completamente estranei alla realtà e alla gravità dei problemi che stiamo affrontando come Italiani.

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La Spina nel Fianco

 

Professor Odal

5 marzo 1965, muore al Cairo, Omar Amin, militare, politico, filosofo ed esoterista tedesco naturalizzato egiziano, amico di Renè Guenon e di Savriti Devi. Omar Amin, nasce in Germania a Karbow-Vietlübbe, un piccolo comune del Meclemburgo-Pomerania, il 25 gennaio 1902, con il nome di Johann Jakob von Leers. Studiò nelle università di Kiel, Berlino e Rostock, laureandosi in giurisprudenza. Si dedicò soprattutto a studi storici e linguistici, come la slavistica. Divenne un poliglotta, imparò italiano, russo polacco, ungherese arabo e giapponese; scriveva correntemente in latino, ma anche nello yiddish degli ebrei aschenaziti dell'Est Europa. Ernst Jünger (1895-1998) lo definì “un genio linguistico”. Nel mondo intellettuale tedesco von Leers era noto con l'appellativo, "professor", il professore,  anche in virtù della cattedra universitaria presso l'università di Jena.

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