A pochi passi da una possibile catastrofe nucleare

L'intensa campagna di propaganda lanciata dalle centrali atlantiste e la cortina di retorica ("difendiamo la democrazia in Ucraina") non riescono nascondere i veri obiettivi della guerra NATO/Ucraina e le sue conseguenze in Europa.

Questi obiettivi vengono svelati dalle dichiarazioni di alcuni esponenti delle elite anglo USA che parlano apertamente della necessità di disarticolare la Russia e privarla della sua estensione territoriale che viene vista come un impero concorrente con il potere statunitense.

Non è passata inosservata fra le altre la dichiarazione di Ben Hodges , ex comandante delle forze armate statunitensi e ora capo dell’analisi strategica presso un think tank occidentale, il quale ha affermato: “Penso che gli obiettivi militari statunitensi in questo conflitto dovrebbero includere la de-imperializzazione della Russia. Mi sembra che stiamo assistendo all’inizio della fine della Federazione Russa nella sua forma attuale. Devi essere preparato per questo. Non eravamo pronti per la fine dell’URSS”.

Tale affermazione si trova in linea con quanto scriveva, a proposito della Russia, il defunto stratega della Casa Bianca Brzezinski, ispiratore della politica estera delle Amministrazioni USA e conferma le analisi di alcuni "Think tank" vicini al Pentagono, come il Brooking Institute.

Naturalmente queste dichiarazioni vengono attentamente vagliate dai russi e dall'entourage di Putin che prende le sue decisioni sulla base di una coerente strategia di difesa degli interessi nazionali del suo paese e aveva visto per tempo il pericolo rappresentato dall'accerchiamento della Russia attuato dalla NATO e dalle basi dell'Alleanza realizzate occultamente in Ucraina.

I russi hanno compreso la posta in gioco nel conflitto in Ucraina ed attuano di conseguenza, come la lotta contro una minaccia esistenziale contro l'integrità della Russia.

I responsabili politici europei al contrario manifestano la loro stupidità quando si accodano a tutte le direttive che provengono da Washington senza comprendere che anche l'Europa è obiettivo sacrificale della strategia degli USA.

Le conseguenze di questa miopia dei governi europei si iniziano a vedere e i cittadini dei paesi europei possono toccarle con mano con la crisi drammatica degli approvvigionamenti, del gas e dell'energia.

L'Europa raccoglie quello che ha seminato in questi anni, ci ha ricordato anche il turco Erdogan, il quale, approfittando della situazione, si è ritagliato un ruolo da protagonista mediando fra i due blocchi, con la sua ambiguità, per trarre profitti per il suo paese, lui si dimostra meno stupido degli europei. Acquisteremo un pò di gas russo anche dalla Turchia.

In realtà in Europa non si sono accorti (o non hanno voluto accorgersi) che questa crisi non è come le altre. Ci troviamo al cospetto di una crisi sistemica, derivante da una frattura dell'ordine internazionale fino ad oggi dominato dagli anglo americani.

La crisi non è solo legata al conflitto in Ucraina. La struttura del mondo sta cambiando. La globalizzazione è giunta al capolinea e il mondo si avvia verso un nuovo equilibrio fatto di blocchi contrapposti.

Le complesse catene di approvvigionamento funzionano solo in tempo di pace, ma non quando il mondo è in guerra, che si tratti di una guerra calda o di una guerra economica.

Il quadro di relativo benessere e consumismo sta mutando, era basato su una bassa inflazione occidentale (prodotti cinesi a buon mercato ed energia russa a buon mercato). Questa bassa inflazione è stata accompagnata da un periodo di bassi tassi di interesse che è durato per decenni. Tutti questi elementi costituiscono l'essenza stessa del successo economico globale dell'Occidente e ne definiscono anche la vulnerabilità: l'eccessivo indebitamento.

La supremazia del dollaro viene messa in scacco dalle nuove realtà finanziarie impostate dalla Cina dalla Russia e India e i paesi emergenti non sono più attratti dal modello occidentale.

Questo spinge Washington a muovere guerre e caos per ristabilire la sua supremazia ormai persa. Il prossimo futuro sarà molto turbolento e denso di avvenimenti drammatici ed epocali, si può sperare che venga risparmiata la catastrofe nucleare.


Editoriale

 

Ricostruire l'unità nazionale

di Adriano Tilgher

Siamo alle solite. In Italia siamo troppo occupati ad affrontare temi marginali o impostici da altre nazioni per renderci conto della grave situazione in cui versa la nostra nazione. Purtroppo tutto questo accade perché a nessuno dei cosiddetti politici, né alle istituzioni interessa nulla dell’Italia; basti pensare alla scomparsa in tutte le scuole di ogni ordine e grado della storia, della grande cultura classica ed umanistica, base e fondamento sia del nostro percorso unitario che della nostra profonda identità.

Leggi tutto...

La Spina nel Fianco

 

L'ethos del cameratismo

1944 il poeta, soldato, (e bisessuale) Robert Graves, (24 July 1895 – 7 December 1985) dà alle stampe il suo romanzo più famoso, "Il vello d'oro”, che parla fra altre cose, della guerra dei sessi nella mitologia Greca (successivamente ereditata dai Romani). Graves dipinge il "litigio" fra Zeus ed Era, più che come una satira sui problemi domestici delle famiglie greche, come un conflitto fra sistemi sociali inconciliabili. Nel descrivere il panteon greco l'autore narra dello scontro fra le divinità femminili dei popoli mediterranei guidate da Madre Gea e gli dei del pantheon maschile, guidati da Zeus arrivati dal nord con gli invasori achei, che si sono fatti largo a spallate nella Grecia arcaica e matriarcale. Ad Olimpia cittadina del Peloponneso occidentale, che ha dato nome alle "Olimpiadi" dove sorgeva il tempio di Gea, più venerato di tutta la Grecia, un paio di millenni prima dell’era dell’Uomo, pare si sia tenuta una sorta di sacro G20, un super vertice religioso con lo scopo di raggiungere una pacificazione. Da un lato, le diverse manifestazioni della triplice Dea, con i loro riti della fertilità, e un certo gusto per i sacrifici umani, dall’altro gli dei guerrieri venuti dal nord, che erano usi tenere le donne alla catena, in cielo come in terra. Ma sarà una pace fittizia, la guerra metafisica, non finirà mai, e giunge fino a noi alimentata dal tentativo del nuovo ordine mondiale di uniformare, e quindi annullare ogni diversità di genere.

Leggi tutto...

Questo sito si serve di cookies tecnici e di terze parti per fornire servizi. Utilizzando questo sito acconsenti all'uso dei cookies.