Gli Stati Uniti: un impero che ha perso ogni legittimità

Il secolo XX è stato sicuramente il secolo della massima espansione dell'Impero USA, se pure contrastato per largo tempo dall'altra superpotenza antagonista: l'URSS. Il Regno Unito, come Impero Britannico, era stata a sua volta una potenza colonizzatrice che aveva stabilito il più esteso impero della Storia moderna fino all'inizio del secolo XX, per poi cedere progressivamente la staffetta agli Stati Uniti. Una delle caratteristiche delle potenze dominanti, oltre alla supremazia militare ed economica, è la loro capacità di esercitare influenza nella cultura dei paesi che sono soggetti alla loro dominazione. Attraverso il controllo dei grandi media, del cinema, delle fonti di informazione, si è diffuso nel mondo l'American way of life ed il sistema consumistico all'americana come modello basilare. Tale potere di influenza sta iniziando a mostrare delle forti crepe già da vari anni. Gli USA una volta amavano presentarsi come i "liberatori”. Il sistema funzionava in questo modo: agli USA era consentito di esercitare ingerenza in altri paesi e la loro funzione di "apportatori di democrazia" gli forniva "legittimità" per eseguire interventi ed azioni militari, per quanto in molti casi nefaste. Il sistema capitalista iperconsumista e la "democrazia" in stile americano, con l'aiuto di una pseudo cultura relativamente semplice - o facile da imparare - così come l'utilizzo generalizzato dell'inglese come lingua internazionale, il dollaro come moneta predominante, sono serviti a consolidare il predominio dell'Impero USA fino ad oggi. Possiamo considerare che l'inizio del XXI secolo ha iniziato a segnare, ad avviso di vari analisti, l'inizio della decadenza dell'Impero USA e la perdita non soltanto della loro influenza ma anche del rispetto degli altri popoli. Con l'inizio delle guerre americane, con l'invasione dell'Iraq, dell'Afghanistan, sulla base di pretesti dimostratisi falsi (armi di distruzione di massa) gli Stati Uniti si sono trasformati nello scherno del mondo. La cosa è peggiorata durante l'amministrazione Obama, un presidente ipocrita, contraddittorio e propenso ad utilizzare i gruppi terroristici islamici come truppe mercenarie dell'Impero, dedito a strategie occulte di cambio di regime, di sobillazione in altri paesi (rivoluzioni colorate/primavere arabe), realizzatore della massima estensione degli omicidi su commissione mediante droni. Con la presidenza Trump ed i suoi provvedimenti che hanno bloccato e violato tutti i precedenti impegni e trattati stipulati dai suoi predecessori, si è compreso che gli USA hanno perso qualsiasi affidabilità sulla scena internazionale, anche a causa dall'atteggiamento sempre più bellicoso. Gli USA iniziano ad essere isolati non soltanto per il muro che stanno realizzando ai confini del Messico, ma anche per un falso protezionismo dove le sue imprese sono spinte a cessare le operazioni all'estero e Washington sembra tornare indietro da quel processo di globalizzazione di cui sono stati i primi fautori. Trump non è in realtà la causa ma la conseguenza del processo di decadenza. Gli USA potranno ancora vincere delle battaglie militari ed imporre con la forza il proprio predominio in alcune aree del mondo, ma hanno già perso la guerra della credibilità e della legittimità. Colpisce il fatto che i grandi generali del Pentagono non se ne siano ancora resi conto.


Editoriale

 

I diritti civili

di Adriano Tilgher

Si fa un gran parlare, in questi tempi, di diritti civili e la mia sensazione è che pochi fra quelli che ne parlano sappiano esattamente cosa siano questi diritti civili, che sul piano della sinistra hanno letteralmente soppiantato i diritti sociali che sono scomparsi dal dibattito politico, nonostante siano totalmente sotto attacco. Guardo raramente e con difficoltà i dibattiti televisivi perché sento solamente banalità per lo più insulse, prive di riscontri reali e soprattutto completamente estranei alla realtà e alla gravità dei problemi che stiamo affrontando come Italiani.

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La Spina nel Fianco

 

Professor Odal

5 marzo 1965, muore al Cairo, Omar Amin, militare, politico, filosofo ed esoterista tedesco naturalizzato egiziano, amico di Renè Guenon e di Savriti Devi. Omar Amin, nasce in Germania a Karbow-Vietlübbe, un piccolo comune del Meclemburgo-Pomerania, il 25 gennaio 1902, con il nome di Johann Jakob von Leers. Studiò nelle università di Kiel, Berlino e Rostock, laureandosi in giurisprudenza. Si dedicò soprattutto a studi storici e linguistici, come la slavistica. Divenne un poliglotta, imparò italiano, russo polacco, ungherese arabo e giapponese; scriveva correntemente in latino, ma anche nello yiddish degli ebrei aschenaziti dell'Est Europa. Ernst Jünger (1895-1998) lo definì “un genio linguistico”. Nel mondo intellettuale tedesco von Leers era noto con l'appellativo, "professor", il professore,  anche in virtù della cattedra universitaria presso l'università di Jena.

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