Psicopatia di popolo

Ottobre 2023 Laurent Guyénot, ingegnere e medievalista (Dottorato in Studi Medievali alla Sorbona, 2009), nonché autore di numerosi libri, pubblica un articolo che fa discutere. 

“La psicopatia biblica di Israele” 

La “psicopatia” (o disturbo psicopatico di personalità – DPP) fu concettualizzata dagli studi di Hervey M. Cleckley in “The Mask of Sanity” nel 1941, il quale elencò criteri diagnostici che potevano essere utilizzati per identificarne le patologie:

Capacità di raccontare storie improbabili ma convincenti su di sé mettendosi in buona luce. 

Opinione eccessivamente elevata del proprio valore e delle proprie qualità.

Tendenza a mentire come modalità frequente nelle interazioni con gli altri.

Manipolazione per conseguire un proprio scopo personale.

Assenza di emozioni morali quali colpa vergogna o preoccupazione.

Freddezza emotiva oppure mostrare un’espressione teatrale, recitata.

Mancanza di empatia, insensibilità e disprezzo per le emozioni e il benessere degli altri, visti unicamente come soggetti da manipolare per il proprio vantaggio.

Deficit del controllo bassa tolleranza della frustrazione con comportamenti aggressivi di fronte alla critica e al fallimento.

Comportamento sessuale promiscuo. 

Provate a far coincidere queste caratteristiche ad uno (o più) popoli.

L’articolo di Guyénot nasce in risposta a chi derubricava l’assedio di Gaza ad una presunta psicopatia del primo ministro di Israele Benjamin Netanyahu.

“Sono stanco di leggere che Netanyahu è uno psicopatico. Non vedo alcun motivo per considerare lui, o qualsiasi altro leader israeliano, uno psicopatico nel senso medico della parola. Lui, e gli altri come lui, hanno una psicopatia collettiva, che è una cosa molto diversa. (..) I Sionisti, anche i più sanguinari, non sono psicopatici a livello individuale; all’interno della loro comunità molti di loro sono persone affettuose e persino altruiste. Sono piuttosto i vettori di una psicopatia collettiva, cioè di un modo particolare attraverso cui vedono e interagiscono collettivamente con le altre comunità umane. Questo è un punto cruciale, senza il quale non potremo mai capire Israele. (..) Quello che dobbiamo fare è riconoscere Israele come un’entità affetta da psicopatia collettiva e studiarne l’origine. È una questione di sopravvivenza. (..) Il fatto che gli Ebrei siano oggi rappresentati in modo sproporzionato nell’élite (costituiscono oltre la metà dei miliardari nel mondo pur rappresentando solo il 2,4% della popolazione) non significa che la “psicopatia” sia più diffusa tra gli Ebrei. In un certo senso, è vero il contrario, gli Ebrei dimostrano reciprocamente un alto grado di empatia, o almeno di solidarietà (..). Ma la natura selettiva di questa empatia fa capire che è rivolta non tanto all’umanità in generale quanto alla loro ebraicità, gli Ebrei tendono a confondere ebraicità con umanità. Per questo motivo ciò che è buono per gli Ebrei deve necessariamente essere buono per l’umanità. Al contrario, un crimine contro gli Ebrei è un “crimine contro l’umanità”

Del resto il concetto di “crimini contro l’Umanità”, è stato creato da loro nel 1945. Non possiamo biasimare gli Ebrei o più specificatamente gli israeliani in quanto individui, partecipano a questa psicopatia collettiva solo nella misura in cui sono abbeverati all’ideologia nazionale. Infatti vediamo migliaia di Ebrei non Israeliani, manifestare in tutto il mondo per la causa palestinese. Negli Stati Uniti centinaia di Ebrei Ortodossi si sono riversati sul National Mall, la spianata centrale di Washington, in quella che è stata definita la maggiore manifestazione ebraica pro-Palestina di tutti i tempi. La protesta è stata fra le più esplicite nel formulare una posizione netta contro la guerra, vicino al cuore del potere americano. 450 persone, appartenenti a “Jewish Voice for Peace“ fra cui 25 rabbini, hanno occupato la rotonda del Cannon building, indossando maglie nere recanti lo slogan “not in our name” (non nel nostro nome) Più di 300 di loro sono stati arrestati. Guyénot paragona la “psicopatia” dell’Ebreo Israeliano con un altro tipo di entità collettiva, le “multinazionali”, di fatto, insensibili alla sofferenza di coloro che distruggono nella loro eterna ricerca del profitto. Solo che Israele è molto più pericoloso di qualsiasi azienda perché l’ideologia causa della sua psicopatia è più folle dell’ideologia liberista, l’ideologia di Israele è biblica. Non fa molta differenza se gli Ebrei definiscono loro stessi in termini religiosi o in termini etnici, la Bibbia è l’essenza della loro alleanza con Dio, è la narrazione fondante con cui gli Ebrei interpretano tutta la loro storia successiva (la diaspora, l’Olocausto, la nascita di Israele.) La psicopatia collettiva di Israele è principalmente culturale, e si è formata in tempi antichissimi quando il loro Dio Yahweh li rivestì’ del titolo di “Popolo Eletto”. Alcuni di questi ragionamenti potrebbero applicarsi anche alle altre 2 religioni che si sono sviluppate dallo stesso testo sacro, ma sarebbe inesatto, il cristianesimo pur nella sua millenaria storia fatta anche di abusi e di massacri, non ha mai cercato di ergere il Cristiano a “razza” superiore. Stessa cosa su può dire dell’Islam, che come il Cristianesimo ha fatto mattanze e guerre sante per far prevalere la superiorità del proprio profeta, ma non una superiorità come popolo.

Benjamin Netanyahu in un recente discorso alla Nazione ha citato la bibbia, (Samuele 1/15) “Ho considerato ciò che ha fatto Amalek a Israele, (..) quando usciva dall’Egitto. Va’ dunque e colpisci Amalek e vota allo sterminio quanto gli appartiene, non lasciarti prendere da compassione per lui, ma uccidi uomini e donne, bambini e lattanti, buoi e pecore, cammelli e asini». 

Citazione che traccia un parallelismo fra Amalek ed Hamas. Al di là della pretesa di parlare a nome di Dio, resta il fatto che in tale interpretazione, l’attacco a Gaza non ha più i connotati di un’operazione militare, ma è tutt’altro, è la “Soluzione finale del problema Palestinese” adattata messianicamente dalla “Soluzione Finale del problema ebraico”, attribuita al capo della Polizia Segreta tedesca Reinhard Heydrich,  con la quale si abbandonò l’idea di costringere gli Ebrei ha lasciare l’Europa, sostituendola con l’idea di un sistematico annientamento. (Politiche volte all’allontanamento dei palestinesi dalle proprie terre sono attuate sin dalla nascita dello stato di Israele.) 

Non mi esprimo su Hamas, c’è che vi vede dei sanguinari terroristi, chi coraggiosi resistenti. Non è questo il tema del contendere, lascio ad ognuno di voi la propria interpretazione. Hamas al momento tiene in ostaggio 238 civili israeliani. Israele con il senso di colpa della neo religione olocaustica e con la propria forza economica, tiene in ostaggio l’occidente. 

Non è tenuta a rispettare leggi di guerra, confini, financo le leggi dell’uomo. Può beatamente disattendere risoluzioni dell’O.N.U. arrivando persino a vietare l’ingresso a funzionari delle Nazioni Unite in territorio Israeliano. Può distruggere ospedali, chiese, uccidere funzionari delle tanto amate (in altri contesti) ONG, giornalisti, religiosi. Può massacrare impunemente donne e bambini, può bombardare (o far bombardare agli amici a stelle e strisce) nazioni estranee (almeno al momento) al conflitto. 

Possono perché sono il popolo “eletto”, probabilmente è così, ma le migliaia di persone che hanno manifestato in tutte le piazze del mondo in favore del popolo palestinese, dovrebbe far capire al succube Occidente, che la maggioranza dei popoli non li ha votati.

 
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