Con il titolo “La lunga incomprensione”, diversi anni fa, è uscito un buon libro che ripercorre il disagio e l’aperto conflitto vissuto nei confronti dello scrittore e regista Pier Paolo Pasolini da parte del PCI e della Destra (sia quella bacchettona della DC sia del radicalismo piccolo-borghese del MSI e dintorni). E a pesare, più che il contenuto dei suoi primi romanzi, fu l’omosessualità in clima di moralismo in cui si viveva immersi negli anni ’50 e metà di quelli ’60.
di Adriano Tilgher
Come abbiamo visto nell’articolo precedente, il potere è nelle mani della finanza e uno dei più importanti strumenti in suo possesso è il sistema bancario. Le banche infatti servono per determinare chi deve sopravvivere e chi no, chi può accedere al credito e chi no, per sottrarre attraverso meccanismi distorti il risparmio degli italiani, che era una grande risorsa, e per tenere sotto ricatto la classe politica con la complicità della classe politica stessa. Infatti quante imprese, quante attività sono state distrutte da improvvise richieste di rientro dei prestiti o degli scoperti? Quanti si sono dovuti rivolgere agli strozzini per fare fronte a queste richieste improvvise? L’attività economica in Italia è un deserto, sia per le vessazioni di Stato che fra tasse e difficoltà burocratiche (per non parlare di “pizzi” e tangenti) hanno costretto alla chiusura o alla fuga imprese e persone, sia per le azioni destabilizzanti e ricattatorie del sistema bancario.