La Colosimo, l’Antimafia e la sinistra “rosicona”

E’ davvero incredibile quel che è accaduto e sta accadendo per la nomina di Chiara Colosimo a presidente della Commissione Parlamentare Antimafia. Giornali, giornaloni, radio, tv, partigiani della prima e dell’ultima ora, nonché esponenti, beneficiati e parassiti dell’antimafia, ci hanno letteralmente “torturato” per giorni, spiegandoci che Chiara Colosimo, giovane deputata di Fratelli d’Italia, non doveva e non poteva essere nominata presidente di quella Commissione, perché “amica di ex terroristi, come Luigi Ciavardini, artefice della strage di Bologna”.

Ora, al di là del fatto (non trascurabile) che sulla strage di Bologna sono state dette e scritte (anche nelle varie sentenze di condanna) stupidaggini enormi e, dunque, non è detto che Ciavardini, per quanto condannato, sia stato davvero protagonista di quel crimine (anzi: i dubbi sono molti più delle certezze), appare difficile spiegare a chi non vuol sentire ragioni e, soprattutto, non vuole ascoltare opinioni diverse dalle sue che Chiara Colosimo è nata nel 1986 e, dunque, non può avere nulla a che fare con quella e con altre stragi. E che è vero che ha avuto rapporti con Luigi Ciavardini, ma semplicemente perché – quando lei era consigliere regionale – si è recata nelle carceri e si è relazionata con le cooperative e le associazioni di ex detenuti, di cui Ciavardini fa parte.

Non solo: Ciavardini faceva parte di quella, chiamiamola così, “cordata” che portò all’elezione di Stefano Anastasia a Garante dei Detenuti del Lazio. Bene, Colosimo e i Fratelli d’Italia erano nettamente contrari alla nomina di Anastasia, tanto da disertare l’aula della Pisana al momento del voto.

Tutto questo, però, non vale, quando si è deciso di attaccare, senza se e senza ma, questa pericolosissima fascista. Così, La Stampa – giornale che cade quotidianamente nel ridicolo per le sue bugie sull’esecutivo Meloni e sul centrodestra in generale, dimostrando di avere uno strano concetto della democrazia (va rispettato chi governa soltanto se non ha vinto le elezioni ed è stato imposto dai potentati economici, come Draghi, e va combattuto chi, come Giorgia Meloni, ha vinto con largo margine le elezioni) – ha postato in prima pagina una foto della Colosimo, sorridente con Luigi Ciavardini.

La domanda è: sanno gli “scienziati” della Stampa che sul web si trovano foto di tutti con tutti? Ce ne sono decine, ad esempio, di Enrico Letta sorridente con Putin, considerato il nemico numero uno della democrazia nel mondo. Eppure nessuno, giustamente, si sogna di dire a Enrico Letta di essere un guerrafondaio o, peggio, un criminale di guerra.

La triste scena a cui stiamo assistendo è, dunque, identica a quella di sempre: una sinistra in ginocchio e “rosicona”, che non accetta di aver perso le elezioni (e di continuare a perderle ogniqualvolta si voti) e attacca su un tema che piace molto ai giornaloni e ai servi di regime, vale a dire il pericolo del ritorno al fascismo, i legami della Meloni con gli ex terroristi e via discorrendo.

Fuffa, semplicemente fuffa: la stessa che alimenta i programmi del Pd, la stessa che ritroviamo su giornali diventati fogli buoni soltanto per incartare le uova, la stessa che riempie i tg e i giornali radio. Proseguite così, compagni: questa è la strada giusta, per continuare a perdere in eterno.

 

 

Immagine: https://www.italiaoggi.it/


Editoriale

 

Ricostruire l'unità nazionale

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Siamo alle solite. In Italia siamo troppo occupati ad affrontare temi marginali o impostici da altre nazioni per renderci conto della grave situazione in cui versa la nostra nazione. Purtroppo tutto questo accade perché a nessuno dei cosiddetti politici, né alle istituzioni interessa nulla dell’Italia; basti pensare alla scomparsa in tutte le scuole di ogni ordine e grado della storia, della grande cultura classica ed umanistica, base e fondamento sia del nostro percorso unitario che della nostra profonda identità.

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La Spina nel Fianco

 

L'ethos del cameratismo

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