Sordi

Sordi. Anzi sordi e ciechi. Conte e i suoi ministri non solo non ascoltano, ma nemmeno riescono a vedere un Paese in ginocchio, piegato, prima ancora che dalla pandemia, dalle scelte disastrose di un esecutivo di incapaci e di venduti, che sta consegnando interi settori della nostra economia al saccheggio degli speculatori stranieri.
Il nuovo Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, che divide l’Italia in zone colorate e predispone chiusure differenziate, oltre a impedire a ogni cittadino, di uscire di casa dalle 22 alle 5, è l’ennesima vergogna, messa in atto senza che dal Colle più alto arrivi un sussurro. Il premier decide, la maggioranza batte le mani e il Capo dello Stato osserva in silenzio, “dimenticando” di essere il garante di quella Costituzione che Conte sta letteralmente facendo a pezzi, trincerandosi dietro l’emergenza sanitaria.
Il fatto è che gli ospedali sono nel caos non tanto per il dilagare del virus, cosa facilmente prevedibile già mesi fa, ma per i gravissimi errori dell’esecutivo, che ha avuto sei mesi di tempo per attrezzare le strutture ospedaliere e, invece, non ha mosso un dito. Anzi, Conte e i suoi amici di giornaloni e giornalini hanno dileggiato chi, come Bertolaso, ha attrezzato un Covid hospital con le donazioni dei privati. Era agosto, quando Travaglio e i suoi compari, ispirati da Palazzo Chigi, ipotizzavano azioni giudiziarie contro Bertolaso e la Regione Lombardia, per aver realizzato quell’ospedale vuoto, definito “inutile”. Oggi quell’ospedale è prezioso e tutte le altre Regioni ne vorrebbero uno uguale.
Ecco, questa è la situazione: siamo in mano a un governo di incapaci, arroganti e inutili, che si fanno forti del sostegno di squadristi della carta stampata, come Travaglio e Scanzi. Ma ora questa banda vacilla, comincia a capire che il Paese non regge più, che ci sono larghe fasce sociali drammaticamente impoverite dalle loro folli scelte e cerca di virare, di appoggiarsi sul Parlamento, per condividere le colpe.
La via intrapresa col nuovo DPCM, non lascia dubbi agli italiani: anche se si nascondono dietro un ipocrita dibattito parlamentare, gli scellerati sono e restano loro. Conte, Di Maio, Zingaretti, Renzi e compagnia sono i responsabili del disastro economico e sociale in corso.
Sarà bene, perciò, che Mattarella si svegli e intervenga subito. Probabilmente il suo è un silenzio interessato, perché convinto che la maggioranza giallorossa, nel 2023, lo rieleggerà al Quirinale. Comprenda, però, che il Paese non può più sopportare di farsi massacrare, in tutti i sensi, dagli errori di Conte e dei partiti che lo sostengono: lo rimuova immediatamente, prima che siano gli italiani, ridotti alla fame ed esasperati, a presentargli il conto.


Editoriale

 

Ricostruire l'unità nazionale

di Adriano Tilgher

Siamo alle solite. In Italia siamo troppo occupati ad affrontare temi marginali o impostici da altre nazioni per renderci conto della grave situazione in cui versa la nostra nazione. Purtroppo tutto questo accade perché a nessuno dei cosiddetti politici, né alle istituzioni interessa nulla dell’Italia; basti pensare alla scomparsa in tutte le scuole di ogni ordine e grado della storia, della grande cultura classica ed umanistica, base e fondamento sia del nostro percorso unitario che della nostra profonda identità.

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La Spina nel Fianco

 

L'ethos del cameratismo

1944 il poeta, soldato, (e bisessuale) Robert Graves, (1895 -1985) dà alle stampe il suo romanzo più famoso, "Il vello d'oro”, che parla fra altre cose, della guerra dei sessi nella mitologia Greca (successivamente ereditata dai Romani). Graves dipinge il "litigio" fra Zeus ed Era, più che come una satira sui problemi domestici delle famiglie greche, come un conflitto fra sistemi sociali inconciliabili. Nel descrivere il panteon greco l'autore narra dello scontro fra le divinità femminili dei popoli mediterranei guidate da Madre Gea e gli dei del pantheon maschile, guidati da Zeus arrivati dal nord con gli invasori achei, che si sono fatti largo a spallate nella Grecia arcaica e matriarcale. Ad Olimpia cittadina del Peloponneso occidentale, che ha dato nome alle "Olimpiadi" dove sorgeva il tempio di Gea, più venerato di tutta la Grecia, un paio di millenni prima dell’"era dell’Uomo", pare si sia tenuta una sorta di sacro G20, un super vertice religioso con lo scopo di raggiungere una pacificazione. Da un lato, le diverse manifestazioni della triplice Dea, con i loro riti della fertilità, ed un certo gusto per i sacrifici umani, dall’altro gli dei guerrieri venuti dal nord, che erano usi tenere le donne alla catena, in cielo come in terra. Ma sarà una pace fittizia, la guerra metafisica, non finirà mai, e giunge fino a noi alimentata dal tentativo del nuovo ordine mondiale di uniformare, e quindi annullare ogni diversità di genere.

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