Sanit 2

Per un modello di sanità in una società comunitarista.

Ad oggi il preoccupante aumento di nuove epidemie di morbillo ha riproposto in maniera sempre più forte la questione vaccinazione no- vaccinazione sì, suscitando da più parti le dure prese di posizione di politicanti e medici a favore di quest’ultima ; entrambi, però,  si ostinano a non capire le ragioni profonde che hanno portato i cittadini a maturare negli anni questa diffidenza nei confronti della vaccinazione obbligatoria, ovvero la mancanza di autorevolezza e l’incapacità comunicativa della classe medica e la distruzione capillare di quello che un tempo qualcuno osava definire “senso dello Stato”.

Questo è il motivo per il quale la sensibilizzazione sulla importanza della vaccinazione e di tutte le politiche sanitarie di prevenzione debba passare in primis da una profonda rielaborazione di cosa voglia dire Stato e Istruzione Pubblica: non si può infatti tirare in ballo la collettività solamente quando fa comodo per poi riporla nel cassetto quando desideriamo ingozzarci di individualismo sfrenato e malcostume liberale in nome dell’Io legislatore che tutto vuole e tutto può.

Per la stessa ragione è impensabile pretendere misure assistenziali per i malati cronici senza progettare adeguati percorsi di riabilitazione e di reinserimento all’interno della società, e questo può realizzarsi solo se liberiamo la dimensione della malattia dal perimetro liberal-capitalistico secondo cui solo chi può guarire e quindi tornare a essere utile merita di ricevere un investimento nella propria salute (altro elemento che rende estremamente naive l’articolo 32 della nostra carta costituente di cui abbiamo parlato in un precedente nostro articolo).

 Il conclusione, risulta quindi prioritario rifondare la Sanità (così come qualsiasi altro aspetto della vita pubblica)proponendo una soluzione nel sociale, educando le masse non solo a  un nuovo modello di Salute Pubblica, ma di Società!


Editoriale

 

I diritti civili

di Adriano Tilgher

Si fa un gran parlare, in questi tempi, di diritti civili e la mia sensazione è che pochi fra quelli che ne parlano sappiano esattamente cosa siano questi diritti civili, che sul piano della sinistra hanno letteralmente soppiantato i diritti sociali che sono scomparsi dal dibattito politico, nonostante siano totalmente sotto attacco. Guardo raramente e con difficoltà i dibattiti televisivi perché sento solamente banalità per lo più insulse, prive di riscontri reali e soprattutto completamente estranei alla realtà e alla gravità dei problemi che stiamo affrontando come Italiani.

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La Spina nel Fianco

 

Professor Odal

5 marzo 1965, muore al Cairo, Omar Amin, militare, politico, filosofo ed esoterista tedesco naturalizzato egiziano, amico di Renè Guenon e di Savriti Devi. Omar Amin, nasce in Germania a Karbow-Vietlübbe, un piccolo comune del Meclemburgo-Pomerania, il 25 gennaio 1902, con il nome di Johann Jakob von Leers. Studiò nelle università di Kiel, Berlino e Rostock, laureandosi in giurisprudenza. Si dedicò soprattutto a studi storici e linguistici, come la slavistica. Divenne un poliglotta, imparò italiano, russo polacco, ungherese arabo e giapponese; scriveva correntemente in latino, ma anche nello yiddish degli ebrei aschenaziti dell'Est Europa. Ernst Jünger (1895-1998) lo definì “un genio linguistico”. Nel mondo intellettuale tedesco von Leers era noto con l'appellativo, "professor", il professore,  anche in virtù della cattedra universitaria presso l'università di Jena.

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