Sanit 2

Per un modello di sanità in una società comunitarista.

Ad oggi il preoccupante aumento di nuove epidemie di morbillo ha riproposto in maniera sempre più forte la questione vaccinazione no- vaccinazione sì, suscitando da più parti le dure prese di posizione di politicanti e medici a favore di quest’ultima ; entrambi, però,  si ostinano a non capire le ragioni profonde che hanno portato i cittadini a maturare negli anni questa diffidenza nei confronti della vaccinazione obbligatoria, ovvero la mancanza di autorevolezza e l’incapacità comunicativa della classe medica e la distruzione capillare di quello che un tempo qualcuno osava definire “senso dello Stato”.

Questo è il motivo per il quale la sensibilizzazione sulla importanza della vaccinazione e di tutte le politiche sanitarie di prevenzione debba passare in primis da una profonda rielaborazione di cosa voglia dire Stato e Istruzione Pubblica: non si può infatti tirare in ballo la collettività solamente quando fa comodo per poi riporla nel cassetto quando desideriamo ingozzarci di individualismo sfrenato e malcostume liberale in nome dell’Io legislatore che tutto vuole e tutto può.

Per la stessa ragione è impensabile pretendere misure assistenziali per i malati cronici senza progettare adeguati percorsi di riabilitazione e di reinserimento all’interno della società, e questo può realizzarsi solo se liberiamo la dimensione della malattia dal perimetro liberal-capitalistico secondo cui solo chi può guarire e quindi tornare a essere utile merita di ricevere un investimento nella propria salute (altro elemento che rende estremamente naive l’articolo 32 della nostra carta costituente di cui abbiamo parlato in un precedente nostro articolo).

 Il conclusione, risulta quindi prioritario rifondare la Sanità (così come qualsiasi altro aspetto della vita pubblica)proponendo una soluzione nel sociale, educando le masse non solo a  un nuovo modello di Salute Pubblica, ma di Società!


Editoriale

 

L'Italia ha bisogno di te

Di Adriano Tilgher

Veramente ci vorrebbe una chiamata alle armi per salvare l’Italia e per rimettere in campo le enormi capacità di cui dispone come popolo e le qualità notevoli che ci hanno fatti grandi nei secoli. Rimanere inermi osservatori dello scempio, che stanno facendo di noi e delle nostre indiscutibili radici culturali, non è più possibile. L’immagine che i principali media danno del nostro popolo è veramente sconvolgente.

Leggi tutto...

La Spina nel Fianco

 

Ode al fido Grunf

Aprile 1967, esce nelle edicole italiane il numero 93 del fumetto “nero” creato da Magnus e Bunker, “Kriminal”, dal titolo "Festa happening". Il fumetto nero italiano fu un genere di fumetto che esordì’ nel 1962 con il personaggio di Diabolik, seguito da Kriminal, Satanik ed altre decine di epigoni. Propose un ribaltamento della morale corrente, i protagonisti non erano gli eroi buoni de "Il Vittorioso" né gli eroi del fumetto statunitense, bensì ladri, e spietati assassini, che fecero gridare allo scandalo, Chiesa, media, Democrazia Cristiana e in parte anche l’intellighenzia di sinistra, tant’è che il fenomeno attirò l'attenzione del potere giudiziario che temeva la carica eversiva di questo genere di pubblicazioni. Furono anni di censure, sequestri, roghi, ed arresti e gli autori, furono costretti ad ammorbidire toni e trame per evitare il carcere, facendo perdere al fumetto la propria carica innovativa.

Leggi tutto...

Questo sito si serve di cookies tecnici e di terze parti per fornire servizi. Utilizzando questo sito acconsenti all'uso dei cookies.