Il Nostro Perche

Il nostro perché

di Adriano Tilgher

La crisi che sta attraversando il mondo è particolarmente sentita in Italia dove, oltre la crisi economica sempre più grave, c’è una crisi di valori, di contenuti e soprattutto di identità che la sta portando verso una rapida estinzione.

La mancanza di punti di riferimento sia culturali, che politici, sta rendendo il popolo italiano sempre più schiavo del relativismo e del qualunquismo, e, quindi, sempre più facile preda sia del potere finanziario extra nazionale che delle mode aberranti ed antiumane.

Non vi sono più certezze, non esiste più nulla: dalle cellule essenziali della comunità, quale la famiglia, dove si tende ad eliminare l’esistenza naturale del papà e della mamma e l’altrettanto naturale distinzione tra uomo e donna, alla nazione, percepita come un corpo estraneo; dalla percezione dei rapporti umani, ridotti quasi esclusivamente a relazioni economiche, all’assenza quasi totale dell’etica, con una corruzione ed una slealtà dilaganti; dall’assoluta mancanza di poteri forti nazionali, alla inesistenza di una grande industria, come il caso Finmeccanica ha dimostrato di recente; la piccola e media impresa, ossatura da sempre dell’economia nazionale, è vessata da uno stato ormai percepito come nemico a causa di una elevatissima tassazione, di un intricatissimo labirinto burocratico e di un opprimente sistema di controllo e vessazione.

Potremmo continuare all’infinito…

C’è bisogno di rigenerare il nostro popolo, la cui genialità e le cui capacità creative sono indispensabili per affrontare le grandi sfide dei tempi moderni; occorre ricreare la nostra Nazione, le cui caratteristiche storiche e culturali, peculiari per ogni singolo territorio della penisola, sono necessarie per uscire dal marasma economicista e materialista che sta distruggendo il pianeta.

In questa società liquida, perché priva di punti di riferimento, dominata dal pensiero debole c’è bisogno di attracchi sicuri e di idee precise.

Per questo abbiamo deciso di dare vita ad un settimanale telematico il cui nome è:

IL PENSIERO FORTE

Settimanale politico politicamente scorretto.

Adriano Tilgher

 


Editoriale

 

I diritti civili

di Adriano Tilgher

Si fa un gran parlare, in questi tempi, di diritti civili e la mia sensazione è che pochi fra quelli che ne parlano sappiano esattamente cosa siano questi diritti civili, che sul piano della sinistra hanno letteralmente soppiantato i diritti sociali che sono scomparsi dal dibattito politico, nonostante siano totalmente sotto attacco. Guardo raramente e con difficoltà i dibattiti televisivi perché sento solamente banalità per lo più insulse, prive di riscontri reali e soprattutto completamente estranei alla realtà e alla gravità dei problemi che stiamo affrontando come Italiani.

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La Spina nel Fianco

 

Professor Odal

5 marzo 1965, muore al Cairo, Omar Amin, militare, politico, filosofo ed esoterista tedesco naturalizzato egiziano, amico di Renè Guenon e di Savriti Devi. Omar Amin, nasce in Germania a Karbow-Vietlübbe, un piccolo comune del Meclemburgo-Pomerania, il 25 gennaio 1902, con il nome di Johann Jakob von Leers. Studiò nelle università di Kiel, Berlino e Rostock, laureandosi in giurisprudenza. Si dedicò soprattutto a studi storici e linguistici, come la slavistica. Divenne un poliglotta, imparò italiano, russo polacco, ungherese arabo e giapponese; scriveva correntemente in latino, ma anche nello yiddish degli ebrei aschenaziti dell'Est Europa. Ernst Jünger (1895-1998) lo definì “un genio linguistico”. Nel mondo intellettuale tedesco von Leers era noto con l'appellativo, "professor", il professore,  anche in virtù della cattedra universitaria presso l'università di Jena.

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