La Nato ha  “varcato il Rubicone” ed entra nel conflitto in Ucraina

Di Luciano Lago

Con la sua ultima azione, la NATO ha messo alla prova la pazienza di Putin inviando all’Ucraina missili con gittata di 550 Km. Dopo l’avvenuto attacco sul Mar Nero  a Teodosia,  si dimostra che la Nato ha inviato all’Ucraina missili Storm Shadows con una portata di 550 Km. da cui si ricava che questo salta tutte le linee rosse delineate e che la Nato si trova coinvolta in pieno nelle operazioni militari in Ucraina.

Si deve  considerare inoltre che gli aerei dell’alleanza, quelli che hanno sparato i missili, hanno sorvolato la Romania ed erano diretti dall’intelligence anglo USA mediante droni senza pilota che hanno sorvolato la zona poche ore prima. Questo significa che si passerà ad una forma di guerra molto differente da quella dell’operazione speciale conosciuta fino ad ora.

Da tale scenario si deduce che: 1) questo è il primo attacco con successo significativo fatto con missili da crociera, in quattro mesi, 2) due aerei SU-24 che portavano i missili sono stati abbattuti dalla difesa aerea russa a 125 Km. al nord est di Nikolaev, 3) gli attacchi con missili si sono realizzati da una distanza di 370 Km e si è rilevato che si erano esauriti i precedenti missili a portata più limitata  e sono stati sostituiti con i missili da crociera da 550 Km. di portata che erano negli arsenali di Francia e Regno Unito, questo significa che la UE si trova coinvolta in pieno nel conflitto, 4) i missili da 550 Km. hanno una minore efficienza radar ma una maggiore manovrabilità e possono essere lanciati dalla Romania, 5) visto che gli Storm Shadows hanno una portata di 550 Km., considerando che l’aereo si può trasportare rapidamente via terra per mezzo di veicoli, approfittando delle basi in Romania relativamente sicure, lo stesso sistema si applica agli F-16 in consegna a Kiev.

Questo attacco di fatto è  una nuova prova di quello che si potrà realizzare con l’uso degli F-16 dotati di missili da crociera. 7) L’evento di ieri è anche una nuova prova di attacco alla Russia attraverso Romania e Polonia, i confini, dell’Ucraina sono definitivamente saltati.

Tali atttacchi servono per rialzare la morale in Ucraina ed in Occidente e si utilizzeranno attacchi aerei ed anche attacchi conbinati con imbarcazioni esplosive senza pilota per colpire obiettivi nel Mar Nero. Questo aumenta i pericoli di una espansione della guerra. Si rileva anche un intensificazione dei voli di aerei della Nato sul Mar Nero con trasponder spento. Tutto lascia pensare ad una prossima offensiva della Nato sul Mar Nero.

D’altra parte i responsabili USA e Nato lo avevano detto: non possiamo permettere che la Russia vinca in Ucraina. Nello stesso tempo la Russia sta colpendo con maggiore intensità obiettivi nella retroguardia delle forze ucraine per agevolare l’offensiva delle truppe russe. Tuttavia sono attese prossime  decisioni operative del comando russo: la provocazione della Nato e della UE non potrà essere passata sotto silenzio: l’allargamento del conflitto in Europa è ormai cosa fatta. Evidente che le dichiarazioni fatte da Joseph Borrel, due giorni prima di Natale, sul coinvolgimento diretto dell’Europa, non erano vuota retorica ma un programma già deciso.

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