Dal verde marchio all’Italia al verde…

Il progetto sta per giungere a termine con, ahinoi, la complicità della maggioranza rumorosa di quei sudditi di cui è composta la denominazione geografica che è l’Italia oggi.

E sì, perché nel profondo delle loro coscienze, anche se i pro-vax iniziano a nutrire qualche dubbio sul siero di eterna giovinezza, c’è da dire che il vizio di forma della maggioranza di noi italiani è insita proprio nel concetto del “eccome, io mo’ me lo so fatto e tu no? “.

E quindi il popolo della rete, non solo in queste ultime ore, si è diviso ancora di più in “pro e contro vaccino”, “pro e contro green pass”, “pro e contro ciò che sarebbe giusto e ciò che è follia negazionista complottista” e chi più ne ha ne metta.

Certo è che, mentre la piazza si scalda e più di qualcuno gioca, nei palazzi di potere, comandati dai liquidatori di Italia (i veri cospirazionisti!), che portano la firma dei gerarchi Speranza, Draghi e compagnia e la complicità dei vari Burioni e virologi da sgabuzzino divenuti star per una notte, anche l’Italia sta per tirare il suo ultimo respiro e pochi, anzi nessuno, sembra essersene accorto.

È ovvio che mai avremmo potuto dubitare del sars-cov19 e infatti non ci facciamo ammaliare dalla “politica” del dubbio, ma nemmeno andiamo nelle mani della “strategia della tensione di seconda

Ondata” voluta dalle Istituzioni con la complicità probabilmente di un certo “servizio” che, operando in penombra, sempre c’è, sempre c’è stato e continuerà ad esserci.

 Il dramma di non nascere liberi ma figli di colonizzati è una realtà; di certo però non andremo nel convincimento di chi non convince neppure se stesso sul fatto manifesto che il liquido, definito vaccinale, sia la più grande sperimentazione di massa mai adottata nel mondo, vuoi perché l’INPS non poteva almeno qui più pagare le pensioni, vuoi per la realizzazione del “ grande reset” e la trasposizione delle ultime ricchezze nelle mani di chi è sempre più ricco e niente in quelle di chi è sempre più povero, vuoi perché fare la guerra e implementare il commercio delle armi era indubbiamente un po’ “retrò” e poi guerra per cosa visto che sortisce l’effetto opposto.

No, serviva un escamotage “gratuito” con possibilità di far entrare ottimi guadagni alle Logge di Big Pharma e affini; e non è un sogno italiano piuttosto un sogno perverso, mondialista, senza possibilità nemmeno di pensare a quei “complotti” per cui si viene presi in giro o per pazzi ma che fino ad ora sembrano non aver fallito un colpo.

Insomma in questo “auto da fè” degno delle peggiori fasi della storia dell’uomo mentre il saggio addita la luna gli imbecilli mirano al dito.

Ciò che sta accadendo  è il paradosso di aver messo a regola d’arte nel calderone quella gran confusione scaturita poi in una guerra intestina tra guelfi e ghibellini entrambi pilotati dal regime Draghi che mira a far avvenire questi determinati eventi, non tanto per “ controllare” il popolo, quanto per liquidare una nazione che si sta mandando sull’ orlo dell’ abisso ogni giorno che passa con buona pace di tutte le “ opposizioni “ e degli “affini sindacalisti e opinionisti dell’ ultima ora”.  

Non ci siamo troppe volte sbagliati anche se errare è umano; ma qui di umano non c’è più nulla perché se a parlare ci sono anche “fazioni opposte” come Cacciari e Agamben, certo qualche dubbio dovremmo pure farcelo venire almeno per una “scusa”: restare in vita e restare umani!


Editoriale

 

I diritti civili

di Adriano Tilgher

Si fa un gran parlare, in questi tempi, di diritti civili e la mia sensazione è che pochi fra quelli che ne parlano sappiano esattamente cosa siano questi diritti civili, che sul piano della sinistra hanno letteralmente soppiantato i diritti sociali che sono scomparsi dal dibattito politico, nonostante siano totalmente sotto attacco. Guardo raramente e con difficoltà i dibattiti televisivi perché sento solamente banalità per lo più insulse, prive di riscontri reali e soprattutto completamente estranei alla realtà e alla gravità dei problemi che stiamo affrontando come Italiani.

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La Spina nel Fianco

 

Professor Odal

5 marzo 1965, muore al Cairo, Omar Amin, militare, politico, filosofo ed esoterista tedesco naturalizzato egiziano, amico di Renè Guenon e di Savriti Devi. Omar Amin, nasce in Germania a Karbow-Vietlübbe, un piccolo comune del Meclemburgo-Pomerania, il 25 gennaio 1902, con il nome di Johann Jakob von Leers. Studiò nelle università di Kiel, Berlino e Rostock, laureandosi in giurisprudenza. Si dedicò soprattutto a studi storici e linguistici, come la slavistica. Divenne un poliglotta, imparò italiano, russo polacco, ungherese arabo e giapponese; scriveva correntemente in latino, ma anche nello yiddish degli ebrei aschenaziti dell'Est Europa. Ernst Jünger (1895-1998) lo definì “un genio linguistico”. Nel mondo intellettuale tedesco von Leers era noto con l'appellativo, "professor", il professore,  anche in virtù della cattedra universitaria presso l'università di Jena.

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