Fenomenologia della mascherina

L'intera situazione del Coronavirus può essere capita solo vedendola dalla prospettiva del sistema capitalistico moderno. Da quando è esploso nel mondo, i governi e non solo volevano vedere in qualche modo il lato positivo della pandemia, e cioè quanto tale evento ci averebbe cambiati tutti nel profondo. Facendoci diventare delle persone migliori dando più valore e importanza alle cose che fino a prima del virus davamo per scontato. Invece, siamo diventati peggiori di prima!. La pandemia è diventata per alcuni un metodo come un'altro per fare soldi, per altri  ulteriore modo per stare sotto i riflettori dei social media. Inutile dire che gli unici che ci hanno veramente guadagnato dal Coronavirus, a differenza di prima sono stati i giganti dell'e-commerce e dei i servizi di streaming e videoconferenze come Skype, Zoom, Netflix, Amazon etc. Loro, infatti navigando nel settore digitale del terziario avanzato non hanno interrotto neanche per un secondo le loro attività,  ma anzi è stato proprio il Coronavirus a far salire le loro azioni alle stelle arricchendoli oltre ogni limite. 

Questo a differenza o a discapito degli altri settori produttivi che viceversa sono stati costretti a chiudere. Perdendo ingenti capitali, dipendenti e in molti casi dichiarare fallimento. Il capitalismo smart, come l'ho voluto definire nel mio ultimo saggio schiavi digitali non si è fatto alcun scrupolo a strumentalizzare la pandemia per un proprio tornaconto personale. Prendiamo ad esempio le mascherine. In poco tempo, in Italia sono passate da futile mezzo contro il Coronavirus a moda estiva del 2020 o brand "fashion" da indossare con stile. Si è persa la moralità, la serietà e l'etica in questi mesi di pandemia e sopratutto il rispetto per i morti. Dai selfie di Chiara Ferragni su Instagram con la mascherina di Lous Vitton, al duo Me contro Te che vendono la mascherina con il loro logo sopra a 20 euro o in omaggio se compri la maglietta. La mascherina in un siffatto contesto diventa il "feticcio" par excellence, in cui ognuno tende a mostrare la propria personalità attraverso essa.

Così girando per la strada vediamo persone indossare mascherine di tutti i tipi e colori dell'arcobaleno. Altre abbinate con l'abbigliamento, leopardate, griffate, eccentriche, etc. La pandemia ha reso ancora più evidente la perdita della dignità!. E' ironico pensare che all'inizio della pandemia erano introvabili e adesso invece che la pandemia è notevolmente diminuita di gravità si trovano pressoché ovunque, ma c'è di peggio chiunque si mette produrle in proprio  per venderle a prezzi esorbitanti per speculare il più possibile sul Coronavirus finché sono obbligatorie da indossare. Post-pandemia sicuramente verranno tutte buttate in soffitta. La mascherina, dunque diventa un modo d'essere per esprimere anche politicamente la propria personalità. Tutto ciò è assurdo se ci riflettiamo, un banalissimo oggetto, che fino a poco fa veniva usato solo da medici e dottori, adesso è diventato centrale nella vita degli italiani. Questo evidenzia un estremo materialismo e individualismo in cui si dà maggior importanza ad uscire di casa con la mascherina "fashion"  abbinata con il vestito che non a coltivare autentici rapporti umani.

 


Editoriale

 

I diritti civili

di Adriano Tilgher

Si fa un gran parlare, in questi tempi, di diritti civili e la mia sensazione è che pochi fra quelli che ne parlano sappiano esattamente cosa siano questi diritti civili, che sul piano della sinistra hanno letteralmente soppiantato i diritti sociali che sono scomparsi dal dibattito politico, nonostante siano totalmente sotto attacco. Guardo raramente e con difficoltà i dibattiti televisivi perché sento solamente banalità per lo più insulse, prive di riscontri reali e soprattutto completamente estranei alla realtà e alla gravità dei problemi che stiamo affrontando come Italiani.

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La Spina nel Fianco

 

Professor Odal

5 marzo 1965, muore al Cairo, Omar Amin, militare, politico, filosofo ed esoterista tedesco naturalizzato egiziano, amico di Renè Guenon e di Savriti Devi. Omar Amin, nasce in Germania a Karbow-Vietlübbe, un piccolo comune del Meclemburgo-Pomerania, il 25 gennaio 1902, con il nome di Johann Jakob von Leers. Studiò nelle università di Kiel, Berlino e Rostock, laureandosi in giurisprudenza. Si dedicò soprattutto a studi storici e linguistici, come la slavistica. Divenne un poliglotta, imparò italiano, russo polacco, ungherese arabo e giapponese; scriveva correntemente in latino, ma anche nello yiddish degli ebrei aschenaziti dell'Est Europa. Ernst Jünger (1895-1998) lo definì “un genio linguistico”. Nel mondo intellettuale tedesco von Leers era noto con l'appellativo, "professor", il professore,  anche in virtù della cattedra universitaria presso l'università di Jena.

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