I colpi di coda di un sistema in agonia

C’è una corsa spasmodica verso la dissoluzione dell’Italia e i protagonisti sono sempre gli stessi: sono i partecipanti di una partitocrazia agonizzante, asservita e specularmente identica a sé stessa. Destra e sinistra sono identici, tutti tesi ad attuare l’agenda 20/30 per soffocare gli ultimi aneliti di libertà di un popolo, quello italiano, che continua a fare paura per le sue capacità culturali, per il suo spirito critico, per le sue attitudini che lo portano ancora a produrre crescita economica, nonostante i numerosi ostacoli che un apparato burocratico di struttura mafiosa pone alla portentosa arte di arrangiarci di noi italiani.

Anche le ultime elezioni amministrative hanno mostrato l’intercambiabilità dei partiti in lizza, le foto dei vari candidati sono le stesse: personaggi che ieri erano da una parte, oggi si trovano in quella opposta, non un’idea politica nei programmi, non un progetto alternativo, cambiano solo i volti, forse anche i caratteri delle persone, ma non certo la gestione fallimentare delle nostre comunità grandi o piccole che siano

In questi giorni stanno facendo di tutto per farci vergognare di essere italiani. E’ veramente indecente lo spettacolo delle nostre più alte istituzioni che si sono permesse, contro la volontà della maggioranza del popolo italiano, di ricevere quell’individuo che, per interessi terzi, sta facendo massacrare il popolo ucraino. Hanno ricevuto ed ospitato con tutti gli onori tal Zelenski che, anche nell’abbigliamento e nei comportamenti, ha oltraggiato le più altre autorità dell’Italia e queste, dimenticandosi di essere i rappresentanti di tutto il nostro popolo, invece di invitarlo a vestirsi in modo più decorso o di cacciarlo a calci nel sedere, come si conviene a chi ti manca di rispetto, l’hanno esaltato, gli hanno promesso ulteriori armi per far massacrare quel popolo e soprattutto hanno ottenuto da quegli altri cialtroni che conducono, senza averne titolo, la UE di spendere una cospicua parte dei soldi del PNRR, con cui stanno indebitando pesantemente le future generazioni italiane, nella produzione di proiettili da inviare in Ucraina.

Ancora più vergognoso il comportamento dei grandi soloni del giornalismo italiano nel cosiddetto salotto buono (se quello è il salotto buono, povera Italia!) di Porta a Porta dove i vari Vespa, Porro, Mentana, Maggioni, De Bellis e accoliti vari hanno sprecato oltre un’ora del nostro tempo (dato che la Rai dovrebbe essere la televisione del popolo italiano e non dei servitori di altri poteri) a manifestare tutta la loro piaggeria e capacità adulatoria nei confronti del personaggio di cui sopra.

Sempre più grave l’offesa subita e patita dal Pontefice, anche lui dimentico di essere il più alto rappresentante della Chiesa Cattolica, che ha acconsentito a ricevere, in quegli strani abiti, quel signore che avrebbe potuto benissimo vestirsi da militare, ammesso che il ruolo ricoperto glielo consentisse, ma almeno in alta uniforme o, forse, voleva far pesare il suo ruolo di più importante rappresentante di interessi altri, che non sono solo quelli di Biden, ma sono anche quelli di Soros e di un certo tipo di finanza antiumana ed anti nazionale che gioca con la vita e la pelle di interi popoli, che sradica dai propri territori naturali e li trasferisce in altre latitudini, per attuare il loro progetto criminale. Poteva essere quella la sede dove far valere il proprio potere spirituale, ammesso che gli sia consentito di farlo.

A questi elementi di seria preoccupazione vanno anche aggiunte le azioni sconsiderate di quegli attivisti che sacrificano le loro attività di protesta per i dettami del sistema, confondendo la scienza pilotata con la vera ricerca scientifica, seguendo quelli che sono gli orientamenti mistificatori dell’agenda 20/30, confondendo l’emergenza climatica, che è vera ma non attribuibile all’uomo, con l’emergenza ecologica che è altrettanto vera e sicuramente attribuibile all’uomo.

Anche in questo caso però bisogna capire che o si attacca nella sua totalità la concezione della società termo industriale, o si cade nella trappola di estremizzazione della tecnica per giungere alla limitazione delle libertà fondamentali e al controllo totale delle persone, come stanno dimostrando in questi giorni le scellerate scelte che stanno cercando di attuare il sindaco Gualtieri a Roma e il sindaco Sala a Milano.

Ne parleremo meglio un’altra volta, ora basta renderci conto di quanto stiano accelerando, destra e sinistra, per servire il più possibile i loro padroni anti italiani, che stanno mostrando il fiato corto. È giunto il momento di unirci e di costruire progetti alternativi, senza cadere nelle trappole del nemico. Ce la possiamo fare; ce la faremo.

 

Immagine: https://www.ilmessaggero.it/


Editoriale

 

Ricostruire l'unità nazionale

di Adriano Tilgher

Siamo alle solite. In Italia siamo troppo occupati ad affrontare temi marginali o impostici da altre nazioni per renderci conto della grave situazione in cui versa la nostra nazione. Purtroppo tutto questo accade perché a nessuno dei cosiddetti politici, né alle istituzioni interessa nulla dell’Italia; basti pensare alla scomparsa in tutte le scuole di ogni ordine e grado della storia, della grande cultura classica ed umanistica, base e fondamento sia del nostro percorso unitario che della nostra profonda identità.

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La Spina nel Fianco

 

L'ethos del cameratismo

1944 il poeta, soldato, (e bisessuale) Robert Graves, (1895 -1985) dà alle stampe il suo romanzo più famoso, "Il vello d'oro”, che parla fra altre cose, della guerra dei sessi nella mitologia Greca (successivamente ereditata dai Romani). Graves dipinge il "litigio" fra Zeus ed Era, più che come una satira sui problemi domestici delle famiglie greche, come un conflitto fra sistemi sociali inconciliabili. Nel descrivere il panteon greco l'autore narra dello scontro fra le divinità femminili dei popoli mediterranei guidate da Madre Gea e gli dei del pantheon maschile, guidati da Zeus arrivati dal nord con gli invasori achei, che si sono fatti largo a spallate nella Grecia arcaica e matriarcale. Ad Olimpia cittadina del Peloponneso occidentale, che ha dato nome alle "Olimpiadi" dove sorgeva il tempio di Gea, più venerato di tutta la Grecia, un paio di millenni prima dell’"era dell’Uomo", pare si sia tenuta una sorta di sacro G20, un super vertice religioso con lo scopo di raggiungere una pacificazione. Da un lato, le diverse manifestazioni della triplice Dea, con i loro riti della fertilità, ed un certo gusto per i sacrifici umani, dall’altro gli dei guerrieri venuti dal nord, che erano usi tenere le donne alla catena, in cielo come in terra. Ma sarà una pace fittizia, la guerra metafisica, non finirà mai, e giunge fino a noi alimentata dal tentativo del nuovo ordine mondiale di uniformare, e quindi annullare ogni diversità di genere.

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