Il nuovo mondo

Il mondo sta cambiando e cambia radicalmente e non è solo la cosiddetta scienza e neanche la tecnologia a cambiarlo perché sta mutando proprio antropologicamente. È stato un cambiamento radicale ma graduale, è cambiato grazie ai condizionamenti indotti dovuti a profondi studi di psicologia e sociologia e modernissime tecniche di condizionamento mediante propaganda e comunicazione e l’estromissione del pensiero alto e profondo, del pensiero filosofico (il pensiero forte per antonomasia).

Un cambiamento antropologico radicale, di cui pare l’essere umano non si sia accorto, ma che genera malessere e disorientamento e il tutto non è casuale; c’è una regia precisa che punta alla completa disumanizzazione attraverso il cambiamento e la confusione dei ruoli, l’abbandono delle leggi naturali e la loro forzatura, come se l’uomo si sentisse dio, la relativizzazione di tutto e la dissacrazione totale della realtà.

Molte delle cose che vediamo oggi e che ci spacciano per modernità e che purtroppo accettiamo tutti come normali sono frutto di una precisa strategia di potere che ci vuole portare ad un futuro aberrante.

Ora racconterò delle cose che ho visto sui giornali di oggi e che, purtroppo, stanno diventando normalità ma che sono in totale antitesi con quanto esisteva 50 anni fa; e, probabilmente, alcune delle mie osservazioni mi esporranno agli attacchi di chi è ormai irrimediabilmente perso in questa falsa illusione di modernità.

Vedevo, proprio sui quotidiani odierni, il confronto tra i due personaggi politici emergenti della politica di oggi e sono due donne, la Meloni, presidente del consiglio, e la Schlein, capo dell’opposizione. La cosa in sé non è disdicevole ma è sicuramente in contrasto con una visione naturale ed ordinata della vita e fa il paio con le centinaia di film e telefilm dove l’eroe o il protagonista sono immancabilmente di sesso femminile, con ruolo sicuramente mascolino di duri. E’ proprio su questa non casuale coincidenza che si può parlare di condizionamento e una regia e questo vale per tutti gli altri esempi che farò.

Infatti sugli stessi giornali c’è pure un maschio, per di più carabiniere, che si “sposa”, in divisa, con un altro maschio e, non solo pomiciano in prima pagina, ma passano sotto la galleria di sciabole sguainate dei commilitoni del carabiniere.

E’ la visione plastica dell’inversione dei ruoli cui siamo arrivati e viene tutto prospettato come normalità, anche da istituzioni che un tempo avevano un senso, come l’Arma dei Carabinieri e come la Chiesa cattolica, completamente assente.

Assente anche rispetto ad altri fatti come l’oscena e blasfema mostra di fotografie fatta al parlamento europeo con a tema il Cristo lgbt… Indegna e volgare esposizione fatta in locali di una pubblica istituzione. Una cosa che da fastidio a me che sono sì battezzato ma sicuramente non osservante. Nessuno ha il diritto di oltraggiare ed offendere le religioni altrui.

Per questa assenza di reazione delle gerarchie ecclesiastiche ci troviamo in una crisi totale di vocazioni, perché i valori religiosi della fede non possono andare appresso ai tempi ed alle mode ma devono restare baluardo dei significati profondi della dottrina.

Potremmo continuare a parlare per ore delle grandi conquiste della modernità anche nelle cose più banali, dalla farina con i grilli alla carne sintetica, dall’assessore femmina che si fa scrivere sulla porta della sua stanza assessora e, per fortuna, ancora nessun maschio ha chiesto di scrivere assessoro. (Devo segnalare che il correttore di google ha segnalato assessoro come errore mentre non ha segnalato assessora. È anche questo un indice dei tempi e di chi ci sta dietro.)

È un mondo che piace agli sconfitti, ai rassegnati ma il malessere è grande e i segni di risveglio iniziano ad essere importanti. L’essere umano deve tornare in simbiosi con la natura che ci circonda e approfondire la spiritualità propria traendo spunto dai riferimenti interiori e naturali e tutelare la sacralità della vita e di tutto ciò che le è funzionale.

 

Immagine: https://www.timetoast.com/


Editoriale

 

Ricostruire l'unità nazionale

di Adriano Tilgher

Siamo alle solite. In Italia siamo troppo occupati ad affrontare temi marginali o impostici da altre nazioni per renderci conto della grave situazione in cui versa la nostra nazione. Purtroppo tutto questo accade perché a nessuno dei cosiddetti politici, né alle istituzioni interessa nulla dell’Italia; basti pensare alla scomparsa in tutte le scuole di ogni ordine e grado della storia, della grande cultura classica ed umanistica, base e fondamento sia del nostro percorso unitario che della nostra profonda identità.

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La Spina nel Fianco

 

L'ethos del cameratismo

1944 il poeta, soldato, (e bisessuale) Robert Graves, (1895 -1985) dà alle stampe il suo romanzo più famoso, "Il vello d'oro”, che parla fra altre cose, della guerra dei sessi nella mitologia Greca (successivamente ereditata dai Romani). Graves dipinge il "litigio" fra Zeus ed Era, più che come una satira sui problemi domestici delle famiglie greche, come un conflitto fra sistemi sociali inconciliabili. Nel descrivere il panteon greco l'autore narra dello scontro fra le divinità femminili dei popoli mediterranei guidate da Madre Gea e gli dei del pantheon maschile, guidati da Zeus arrivati dal nord con gli invasori achei, che si sono fatti largo a spallate nella Grecia arcaica e matriarcale. Ad Olimpia cittadina del Peloponneso occidentale, che ha dato nome alle "Olimpiadi" dove sorgeva il tempio di Gea, più venerato di tutta la Grecia, un paio di millenni prima dell’"era dell’Uomo", pare si sia tenuta una sorta di sacro G20, un super vertice religioso con lo scopo di raggiungere una pacificazione. Da un lato, le diverse manifestazioni della triplice Dea, con i loro riti della fertilità, ed un certo gusto per i sacrifici umani, dall’altro gli dei guerrieri venuti dal nord, che erano usi tenere le donne alla catena, in cielo come in terra. Ma sarà una pace fittizia, la guerra metafisica, non finirà mai, e giunge fino a noi alimentata dal tentativo del nuovo ordine mondiale di uniformare, e quindi annullare ogni diversità di genere.

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