I diritti civili

Si fa un gran parlare, in questi tempi, di diritti civili e la mia sensazione è che pochi fra quelli che ne parlano sappiano esattamente cosa siano questi diritti civili, che sul piano della sinistra hanno letteralmente soppiantato i diritti sociali che sono scomparsi dal dibattito politico, nonostante siano totalmente sotto attacco.

Guardo raramente e con difficoltà i dibattiti televisivi perché sento solamente banalità per lo più insulse, prive di riscontri reali e soprattutto completamente estranei alla realtà e alla gravità dei problemi che stiamo affrontando come Italiani.

Alcune sere fa mi sono soffermato a vedere una trasmissione televisiva condotta da un noto giornalista che si autodefinisce liberale (dimenticando che è proprio l’idea liberale il presupposto di tutti i guasti etici, sociali ed economici della società in cui viviamo, prodotti proprio dal liberalismo e dal liberismo in economia) che affrontava il problema dei diritti civili dei bambini figli – si fa per dire – di coppie omosessuali.

È stato veramente uno spettacolo indecente che la dice lunga su quanta ignoranza c’è dall’una e dall’altra parte che nascondevano le loro folli tesi dietro la pretesa difesa dei diritti civili delle creature cadute in questo grosso gorgo di ipocrisia e falsità.

La tesi di sinistra (ma credo che la sinistra autentica proverrebbe lo stesso raccapriccio che provo io) era che non si dovevano porre ostacoli al riconoscimento della maternità (o paternità, non saprei come dire) da parte di due donne conviventi o di due uomini conviventi.

La tesi di destra (anche in questo caso, si fa per dire), invece, era che la madre che partoriva otteneva subito il riconoscimento mentre l’altra poteva adottarla, nel caso dei maschi uno poteva adottarlo e l’altro….

Ma di cosa stiamo parlando? Dei diritti di creature indifese o degli egoismi sfrenati di situazioni sui generis? Il diritto civile delle creature indifese dove è andato a finire? Il buon senso che fine ha fatto? Mi sembra tutto una grande follia!!!

Il primo diritto civile dei neonati è quello di poter sapere e conoscere chi è la madre e chi è il padre, perché tutti sanno che dall’accoppiamento di un uomo e di una donna nasce la vita, non li si può far crescere e vivere nella falsa convinzione che esistano altri modi di procreazione, poi, nello sviluppo della crescita e della consapevolezza, gli si possono spiegare le varie situazioni che la vita può rappresentare: un genitore che muore o che fugge, una famiglia che si divide, i figli adottati ma tutti subiranno il trauma dal sentire la mancanza di uno dei due genitori naturali o di entrambe.

Nessuno dovrebbe affrontare il grave trauma di essere convinto di essere nato da due persone dello stesso sesso, questo è il principale diritto civile di un neonato che non può essere figlio della falsità e dell’inganno.

Per questo sbaglia lo stato quando parla di genitore 1 e genitore 2 perché perpetua l’inganno cui gli adolescenti devono essere sottratti.

La soluzione per le coppie omosessuali? Mater semper certa est è la prima base del diritto di famiglia, l’altra sarà un’amica, una zia…. Per i maschi c’è o l’arresto per l’orribile pratica di sfruttare l’altrui povertà con l’utero in affitto e la sottrazione con estorsione dell’altrui maternità o l’adozione vera, sempre che ne siano eticamente degni.

Questi sono gli unici modi per tutelare i diritti civili delle creature indifese, se si vogliono autenticamente proteggere e non usarli come alibi per i propri egoismi ed i propri desideri.


Editoriale

 

Ricostruire l'unità nazionale

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Siamo alle solite. In Italia siamo troppo occupati ad affrontare temi marginali o impostici da altre nazioni per renderci conto della grave situazione in cui versa la nostra nazione. Purtroppo tutto questo accade perché a nessuno dei cosiddetti politici, né alle istituzioni interessa nulla dell’Italia; basti pensare alla scomparsa in tutte le scuole di ogni ordine e grado della storia, della grande cultura classica ed umanistica, base e fondamento sia del nostro percorso unitario che della nostra profonda identità.

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La Spina nel Fianco

 

L'ethos del cameratismo

1944 il poeta, soldato, (e bisessuale) Robert Graves, (1895 -1985) dà alle stampe il suo romanzo più famoso, "Il vello d'oro”, che parla fra altre cose, della guerra dei sessi nella mitologia Greca (successivamente ereditata dai Romani). Graves dipinge il "litigio" fra Zeus ed Era, più che come una satira sui problemi domestici delle famiglie greche, come un conflitto fra sistemi sociali inconciliabili. Nel descrivere il panteon greco l'autore narra dello scontro fra le divinità femminili dei popoli mediterranei guidate da Madre Gea e gli dei del pantheon maschile, guidati da Zeus arrivati dal nord con gli invasori achei, che si sono fatti largo a spallate nella Grecia arcaica e matriarcale. Ad Olimpia cittadina del Peloponneso occidentale, che ha dato nome alle "Olimpiadi" dove sorgeva il tempio di Gea, più venerato di tutta la Grecia, un paio di millenni prima dell’"era dell’Uomo", pare si sia tenuta una sorta di sacro G20, un super vertice religioso con lo scopo di raggiungere una pacificazione. Da un lato, le diverse manifestazioni della triplice Dea, con i loro riti della fertilità, ed un certo gusto per i sacrifici umani, dall’altro gli dei guerrieri venuti dal nord, che erano usi tenere le donne alla catena, in cielo come in terra. Ma sarà una pace fittizia, la guerra metafisica, non finirà mai, e giunge fino a noi alimentata dal tentativo del nuovo ordine mondiale di uniformare, e quindi annullare ogni diversità di genere.

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