Sta cambiando qualcosa nel mondo

Non so se è reale questa sensazione che provo ma, al di là delle stupidaggini “velinare” che ci propinano ogni giorno i “media” di regime, c’è una notevole inversione di tendenza nel panorama politico mondiale, che rivela l’esistenza di uno scontro importante all’interno del vecchio sistema di potere.

Alcuni ritengono che questi segnali contraddittori siano i colpi di assestamento di questa fase di transizione che stiamo attraversando; altri, al contrario, pensano che siano i chiari segni premonitori di un enorme scontro sotterraneo che si sta svolgendo tra i vari centri del potere globalizzato.

Io penso che siano il combinato composto delle due situazioni che si manifestano soprattutto nel mondo occidentale, fautore della globalizzazione, con forti influenze disgregatrici derivanti dall’ormai certa interferenza della multipolarità.

Ma districarsi bene nella montagna di informazioni, quasi totalmente manipolate, è impossibile. Eppure uno sforzo in tal senso va fatto, soprattutto per stabilire dei punti fermi.

Per esempio l’informazione manipolata di regime ci informa che i Russi, un giorno sì e l’altro pure, minacciano di fare ricorso alle armi nucleari e nel frattempo gli USA annunciano di voler rafforzare l’arsenale di armi nucleari nelle basi stanziate in territorio europeo. Un dato certo è che questo potenziamento è già avvenuto nella base NATO di Aviano in Italia.

Parallelamente i collaboratori di Biden hanno provveduto a cambiare le norme di utilizzo delle armi nucleari: prima era possibile utilizzarle solo a scopo difensivo, ora invece hanno stabilito che possono essere usate anche a scopo preventivo. E’ un pericolosissimo cambio di tendenza.

Intanto sono usciti i dati dell’interscambio commerciale, tra varie Nazioni e la Russia, in cui emerge il dato ovvio del calo dei rapporti della Russia con l’Italia, la Francia e la Germania mentre, in controtendenza, c’è l’aumento dei traffici con la Spagna, il Belgio e l’Olanda e ancora di più stupisce che una nazione Nato, come la Turchia, abbia incrementato molto oltre il 100% il suo volume di affari con la Russia. Il che sta a significare che, nonostante le sanzioni, alcune nazioni “occidentali” possono trafficare liberamente, altre no.

Questa osservazione ci dimostra chiaramente che sono solo alcune le nazioni Nato sotto attacco commerciale, mentre altre hanno il “lasciapassare” a operare direttamente per il proprio interesse. Perché questo duplice comportamento?

A questo dobbiamo aggiungere anche l’aumento esponenziale delle relazioni commerciali tra la Russia e la Cina, l’India, Il Giappone, l’Iran… che rappresenta un’ulteriore conferma della sconfitta del mondo unipolare e il trionfo della multipolarità.

Non dobbiamo dimenticarci di analizzare le ribellioni che stanno avvenendo in Africa centrale contro la moneta coloniale francese che avvalora la mia convinzione che la somma di queste situazioni porta alla distruzione totale e finale dell’Unione Europea e l’asservimento sempre più stretto di alcune precise nazioni, tra cui purtroppo anche l’Italia.

Ma le manifestazioni più significative delle difficoltà sono per esempio le contestazioni sempre più frequenti delle manifestazioni degli esponenti più in vista dei democratici americani, le dimissioni dal partito democratico di una parlamentare emergente di spicco, la lettera firmata da venti parlamentari democratici americani in cui viene esplicitamente richiesta la cessazione dell’invio di armi all’Ucraina. Lettera che, anche se prontamente rientrata, rivela un malessere diffuso.

Tutte queste cose si stanno manifestando senza che negli USA si siano ancora svolte le elezioni di medio termine che potrebbero segnare un cambiamento epocale nella politica mondiale.

Per il momento possiamo già confermare dei cambiamenti significativi: sicuramente il mondo unipolare è definitivamente tramontato; la globalizzazione, madre e figlia del pensiero unico e liquido, ossia privo di certezze, disumano e relativizzante, è sotto un attacco stringente soprattutto da parte delle potenze emergenti; il rischio dell’indebolimento, se non della scomparsa definitiva, dell’influenza delle nazioni europee più importanti che potevano, ma potrebbero ancora, diventare portatrici di una rinnovata visione comunitaria che faccia uscire i popoli dal drammatico ricatto liberista dei mercati, è una drammatica realtà.

Insomma lo scontro esiste ed è reale, come finirà non è ancora facile capirlo, ma soprattutto non si riesce a capire esattamente chi siano i reali interpreti dello scontro e quali siano i loro obiettivi.

In questo clima l’Italia che fa? O meglio che può fare?

Penso molto, lo vedremo una prossima volta.

 

Immagine: https://www.triplepundit.com/


Editoriale

 

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