Dove va l’Italia?

Volevo titolarlo dove sta la democrazia, ma credo che nessuno l’avrebbe letto perché questi temi non appassionano più nessuno, visto che tali parole sono diventate prive di senso, come dimostra il caso Italia.

In Italia vi è una maggioranza significativa di persone che ha votato per i partiti molto impropriamente definiti sovranisti. Se a questi aggiungiamo il numero di gran lunga superiore di coloro che rifiutano totalmente lo stato attuale delle cose e non si recano neanche a votare raggiungiamo addirittura l’80% della popolazione nazionale.

Eppure le cose che accadono e ci vengono presentate come volute democraticamente, sono approvate e condivise, nella migliore delle ipotesi, da meno del 20% degli Italiani.

Infatti, si sono svolte le elezioni europee, ma l’unico italiano eletto ad una carica di prestigio, anche se di poco valore reale (Presidente del parlamento europeo), è un esponente del Partito Democratico (David Sassoli), uscito sonoramente sconfitto dal voto europeo.

Ovviamente è una sberla data dalle oligarchie finanziarie alla volontà del popolo italiano; sberla tanto più pesante se si considera che hanno favorito un partito che si è apertamente e scientemente schierato contro l’Italia nel caso della Sea Watch, cioè hanno tifato ed aiutato una figlia di papà, strumento delle solite ONG, sempre più finanziate ed al servizio dei potentati finanziari. Sembra un gioco di parole, ma è la drammatica realtà.

Ma l’Italia dove va? Il popolo a grandissima maggioranza decide le cose, ma avviene tutt’altro. Addirittura il comandante o, se preferite la comandante, o, per dirlo con la Boldrini e la Raggi, la comandanta, della Sea Watch, che ha violato il blocco navale, ha messo a rischio la vita di Finanzieri italiani, ha tentato di danneggiare navi militari italiane, ha effettuato traffico di esseri umani e tanti altri reati viene prosciolta da un magistrato compiacente espressione sempre di quella minoranza che si oppone a lasciare le leve del potere che ha tenuto saldamente per decenni.

A questo punto la palla è nelle mani del governo giallo verde: cosa intende fare per allontanare, dissuadere e colpire tutti questi nemici del popolo italiano che aggiungono discredito alla nostra nazione, dopo tanti anni di barbarica e sistematica distruzione della nostra cultura e civiltà perpetrata dai governi venduti e liberisti che si sono succeduti in questi anni?

E’ possibile che un magistrato agisca “contra leges” e in danno dell’Italia senza che il Consiglio Superiore della Magistratura intervenga? E’ possibile che alcuni cittadini italiani, anche se deputati, agiscano contro il proprio governo, contro le leggi dello Stato e contro l’incolumità dei difensori dello Stato senza che venga attivata un’azione penale? Come è possibile che le forze navali non siano riuscite ad impedire lo sfondamento del blocco navale? Quali provvedimenti verranno presi in relazione all’incapacità di proteggere la sicurezza dei porti italiani?

Ecco, rispondere a queste domande vuol dire capire dove si sta andando, se la fiducia del popolo italiano è riposta in buone mani o meno, o siamo nelle mani di chi davanti alle vere sfide fa marcia indietro.

La convocazione dei padroni delle ONG alla Camera, compresa quella della Sea Watch, non è un bel segnale. Meno male che queste hanno rifiutato di partecipare dimostrando la loro arroganza sostenendo che continueranno il loro sporco traffico. La palla torna al Governo. Farà qualcosa?


Editoriale

 

Possiamo farlo

di Adriano Tilgher

La situazione sta evolvendo in segno positivo. Se osserviamo con attenzione le cose che accadono attorno a noi, ci rendiamo conto di quanto sia falsa, inutile e depistante la presunta realtà che ci raccontano i media tutti (o quasi) e quanto si stia risvegliando il popolo italiano. Basta un po’ di spirito di osservazione. Iniziano ad essere tante le persone che si sentono in dovere di esprimere il proprio dissenso, a dare la giusta lettura degli eventi, a parlare con linguaggi che sembravano spenti, perduti. Strani simbolismi appaiono anche dalle stanze ufficiali. Cosa fino a ieri impensabile. Qualcosa sta cambiando.

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La Spina nel Fianco

 

Comandante

13 dicembre 1942, il motopeschereccio armato “Cefalo”, di stanza presso la base di "La Galite” in Tunisia, di ritorno da una incursione nel porto di “Bona”, in Algeria, viene attaccato da uno Spitfire inglese, Durante il mitragliamento, vengono colpiti a morte numerosi membri dell'equipaggio, fra cui in comandante. Qui finisce la vita terrena di Salvatore Todaro, pluridecorato Comandante della nostra marina Militare.

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