Cosa fare concretamente

E’ la domanda che mi è stata posta da più persone dopo il mio editoriale della settimana passata intitolato “che fare?”

La risposta era nell’articolo, ora la possiamo solo specificare meglio.

In questo momento il malessere che opprime il popolo italiano ha trovato tre forme differenti di sfogo: la Lega, il 5 stelle, il riflusso nel disinteresse che rappresenta ormai stabilmente la maggioranza o quasi degli Italiani.

Nei primi due casi si tratta di scelte fatte sulla base di alcune proposte politiche parziali e talvolta demagogiche, la terza, la più numerosa, è il disimpegno che deriva dalla errata consapevolezza che non c’è niente da fare.

In queste condizioni è difficile trovare uno spazio politico da occupare fuori dallo schema partitocratico classico che è l’espressione più autentica del sistema di potere da abbattere, animato dal liberismo e dal mondialismo.

Quali sono gli obiettivi da raggiungere e le cose da fare nell’immediato?

Sono fondamentali due cose: formare una serie di quadri che siano capaci di manifestare e convincere che c’è un tipo di uomo di cui ci si può fidare e che sa quello che vuole e, contemporaneamente, preparare un progetto complessivo per cambiare il tipo di società, non fatto solo di slogan ma con gli opportuni approfondimenti.

Bisogna riconoscere che su questo piano vi sono numerose realtà giovanili e non che stanno operando molto bene e che vanno aiutate.

A questo punto viene immediato il primo obiettivo da raggiungere: coordinare tutti questi gruppi e queste realtà che devono dare prova dell’effettivo conseguimento dell’obbiettivo di costruzione di un uomo diverso attraverso l’abbandono dell’egoismo individuale per il conseguimento di un fine superiore: la costruzione di una società a dimensione umana.

Il secondo passo è costruire tutti insieme un progetto Politico complessivo che parta da un’approfondita analisi della situazione e prospetti il vero nemico da abbattere e quale tipo di società sostituire per poi conseguentemente affrontare tutti i veri temi della realtà politica.

Sembra un compito gravoso ma è più semplice di quanto sembri. Alcune cose sono già state fatte da alcuni, altre da altri, vanno ridiscusse tutti insieme affinché la formazione del singolo diventi omogenea e comunitaria, nel frattempo va montato un gruppo di comunicazione che sappia trasmettere nel modo opportuno e comprensibile quanto elaborato.

Tutto questo deve avere come obiettivo finale la costituzione di un grande Movimento che sappia costruire sulle macerie ereditate dal recente passato traendo spunto dagli insegnamenti della nostra storia gloriosa.

Tutti coloro che sono disponibili al sacrificio senza sperare in ricompense prossime o future diverse dal successo delle proprie idee devono sentirsi mobilitati.


Editoriale

 

Ricostruire l'unità nazionale

di Adriano Tilgher

Siamo alle solite. In Italia siamo troppo occupati ad affrontare temi marginali o impostici da altre nazioni per renderci conto della grave situazione in cui versa la nostra nazione. Purtroppo tutto questo accade perché a nessuno dei cosiddetti politici, né alle istituzioni interessa nulla dell’Italia; basti pensare alla scomparsa in tutte le scuole di ogni ordine e grado della storia, della grande cultura classica ed umanistica, base e fondamento sia del nostro percorso unitario che della nostra profonda identità.

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La Spina nel Fianco

 

L'ethos del cameratismo

1944 il poeta, soldato, (e bisessuale) Robert Graves, (1895 -1985) dà alle stampe il suo romanzo più famoso, "Il vello d'oro”, che parla fra altre cose, della guerra dei sessi nella mitologia Greca (successivamente ereditata dai Romani). Graves dipinge il "litigio" fra Zeus ed Era, più che come una satira sui problemi domestici delle famiglie greche, come un conflitto fra sistemi sociali inconciliabili. Nel descrivere il panteon greco l'autore narra dello scontro fra le divinità femminili dei popoli mediterranei guidate da Madre Gea e gli dei del pantheon maschile, guidati da Zeus arrivati dal nord con gli invasori achei, che si sono fatti largo a spallate nella Grecia arcaica e matriarcale. Ad Olimpia cittadina del Peloponneso occidentale, che ha dato nome alle "Olimpiadi" dove sorgeva il tempio di Gea, più venerato di tutta la Grecia, un paio di millenni prima dell’"era dell’Uomo", pare si sia tenuta una sorta di sacro G20, un super vertice religioso con lo scopo di raggiungere una pacificazione. Da un lato, le diverse manifestazioni della triplice Dea, con i loro riti della fertilità, ed un certo gusto per i sacrifici umani, dall’altro gli dei guerrieri venuti dal nord, che erano usi tenere le donne alla catena, in cielo come in terra. Ma sarà una pace fittizia, la guerra metafisica, non finirà mai, e giunge fino a noi alimentata dal tentativo del nuovo ordine mondiale di uniformare, e quindi annullare ogni diversità di genere.

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