L’abominio del pensiero politicamente corretto

Siamo all’assurdo ciò che è vero per la gente non lo è per gli sconfitti della storia e della politica. La sinistra attuale rifiutata in blocco dal popolo italiano utilizza in modo selvaggio ed antidemocratico i miracolati della loro gestione

Uno dei torti, ma non è l’unico, della gestione di centrodestra è di non aver fatto pulizia di tutti i quadri al servizio della parte e non della Patria. Il che forse sta a significare che tutto sommato erano compagni di merende ed è proprio questa la ragione profonda della vittoria massiccia delle forze antisistema.

Oggi, questi paladini della sinistra, addirittura si beffano spudoratamente del voto democratico come dimostra anche il festival di Sanremo, come già è stato per i governi Monti, Letta, ecc.; ma mentre in quest’ultimo caso era una scelta politica determinata, su ordini e ricatti esterni, dai compagni di merende di cui sopra, la giuria e l’organizzazione del festival dipende dalla RAI di nuova nomina.

Che aspettano a cambiare i vertici e a togliere di mezzo coloro che non rappresentano più gli Italiani? Che aspettano a sostituire nelle varie commissioni ministeriali i personaggi che continuano a distribuire milioni di euro ai soliti compagni di merende che hanno contribuito a ridurre l’Italia e il suo ingente patrimonio in stato catalettico?

Certo dal Movimento 5 Stelle ce lo potevamo aspettare viste le loro primarie taroccate sulla piattaforma Rousseau, ma anche la Lega deve svegliarsi, c’è tanta gente capace che aspetta di essere impegnata per risollevare l’Italia, disinteressata e con tanta voglia di fare bene.

Solo in questo modo i soloni del pensiero debole, del politicamente corretto potranno essere ridimensionati. Sicuramente continueranno a gracchiare sui quotidiani e le televisioni in mano ai servitori sciocchi dei poteri forti internazionali ma questo ci deve spingere a costruire un contropotere di Stato: e la RAI esiste per questo.

Il tempo stringe, la mentalità della gente è ormai distorta, il lavaggio del cervello è in stato avanzato ormai ci stanno costringendo a un linguaggio falso, ipocrita e senza natura. Fino a qualche anno fa se si parlava di famiglia tutti capivano di cosa si parlava. Oggi, anche i più strenui difensori della famiglia, parlano di famiglia naturale come se ce ne fosse un’altra possibile, magari innaturale.

Sono i tempi dell’imbastardimento dell’uomo e noi abbiamo il dovere di fermarlo e questo governo dell’antisistema ha il dovere di fermarlo.


Editoriale

 

I diritti civili

di Adriano Tilgher

Si fa un gran parlare, in questi tempi, di diritti civili e la mia sensazione è che pochi fra quelli che ne parlano sappiano esattamente cosa siano questi diritti civili, che sul piano della sinistra hanno letteralmente soppiantato i diritti sociali che sono scomparsi dal dibattito politico, nonostante siano totalmente sotto attacco. Guardo raramente e con difficoltà i dibattiti televisivi perché sento solamente banalità per lo più insulse, prive di riscontri reali e soprattutto completamente estranei alla realtà e alla gravità dei problemi che stiamo affrontando come Italiani.

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La Spina nel Fianco

 

Professor Odal

5 marzo 1965, muore al Cairo, Omar Amin, militare, politico, filosofo ed esoterista tedesco naturalizzato egiziano, amico di Renè Guenon e di Savriti Devi. Omar Amin, nasce in Germania a Karbow-Vietlübbe, un piccolo comune del Meclemburgo-Pomerania, il 25 gennaio 1902, con il nome di Johann Jakob von Leers. Studiò nelle università di Kiel, Berlino e Rostock, laureandosi in giurisprudenza. Si dedicò soprattutto a studi storici e linguistici, come la slavistica. Divenne un poliglotta, imparò italiano, russo polacco, ungherese arabo e giapponese; scriveva correntemente in latino, ma anche nello yiddish degli ebrei aschenaziti dell'Est Europa. Ernst Jünger (1895-1998) lo definì “un genio linguistico”. Nel mondo intellettuale tedesco von Leers era noto con l'appellativo, "professor", il professore,  anche in virtù della cattedra universitaria presso l'università di Jena.

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