Tornare a lottare

Tornare all’impegno ed alla lotta politica è un imperativo categorico. La fine drammatica dei popoli europei e di ciò che rimane di culture millenarie che hanno caratterizzato un’esponenziale crescita delle comunità può e deve essere fermata.

L’imbarbarimento economicista e relativista, frutto della subcultura materialista, deve essere sconfitto con un forte impegno politico.

Esistono numerosi pensatori che delineano in modo saggio e consapevole le cause di questa crisi ma molti di questi si fermano all’analisi esclusivamente economica, altri ancora non vanno oltre la fase teorica, anche se in modo convincente e suggestivo, infine ci sono quelli che sono rassegnati all’inevitabilità deli eventi.

Nessuno propone soluzioni concrete, tranne degli slogan e delle frasi, come sovranismo e populismo, prive di senso se non sostanziate con una precisa visione della vita ed un concreto progetto politico.

Nei nostri articoli di questo primo anno di vita de Il Pensiero Forte abbiamo cercato in modo chiaro di delineare l’una e l’altro e di questo trarremo le conclusioni nel convegno di sabato e domenica prossimi a Montecatini. Infatti non è casuale il titolo del convegno stesso: “Le basi di una Rinascita Nazionale”.

Tutto però non ha senso se non è il presupposto di una lotta politica a tutto campo che nasca dall’analisi completa di quello che sta accadendo.

Siamo realmente consapevoli di quanto accaduto in relazione alla progressiva e rapida perdita di sovranità avvenuta in questi anni? Sappiamo quanti sono i decreti del Presidente della Repubblica che hanno recepito regolamenti e norme costruite dai tecnocrati della UE senza sottoporli al vaglio del Parlamento? Quante sono le leggi approvate e gli accordi internazionali siglati senza che sulla stampa o sulle radiotelevisioni vi sia data alcuna notizia?

Vi sono fatti gravissimi di cui siamo tenuti all’oscuro e che possono condizionare pesantemente addirittura la sopravvivenza della nostra Italia, ormai sempre meno nostra, finita in mani di pochi grazie al tradimento della maggior parte della nostra classe dirigente.

È possibile ribaltare questa situazione e recuperare lo spazio e il tempo perduto?

Penso di sì, ma bisogna agire subito e con idee estremamente chiare: per esempio è possibile restare nella UE? Credo sempre meno, si può tentare, ma il tempo sta scadendo, di modificare i contenuti degli accordi di Mahastricht, Lisbona, Basilea ecc. che ci stanno legando mani e piedi a un meccanismo di potere acefalo e privo di qualsiasi garanzia. Un mostro tentacolare da sopprimere e da sostituire con una vera Europa politica dotata di una sovranità autonoma che garantisca la sovranità e le peculiarità dei popoli che la compongono.

L’alternativa è uscirne rapidamente ed ai terroristi che prevedono catastrofi economiche e finanziarie, cosa in cui non credo se costruiamo una moneta fondata sull’enorme patrimonio culturale di cui siamo possessori esclusivi, rispondiamo che è meglio morire con dignità che morire da schiavi. Ma siccome non finiremo promettiamo a queste cassandre vendute e prezzolate che il loro futuro è quello dei traditori.


Editoriale

 

L'Italia ha bisogno di te

Di Adriano Tilgher

Veramente ci vorrebbe una chiamata alle armi per salvare l’Italia e per rimettere in campo le enormi capacità di cui dispone come popolo e le qualità notevoli che ci hanno fatti grandi nei secoli. Rimanere inermi osservatori dello scempio, che stanno facendo di noi e delle nostre indiscutibili radici culturali, non è più possibile. L’immagine che i principali media danno del nostro popolo è veramente sconvolgente.

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La Spina nel Fianco

 

Ode al fido Grunf

Aprile 1967, esce nelle edicole italiane il numero 93 del fumetto “nero” creato da Magnus e Bunker, “Kriminal”, dal titolo "Festa happening". Il fumetto nero italiano fu un genere di fumetto che esordì’ nel 1962 con il personaggio di Diabolik, seguito da Kriminal, Satanik ed altre decine di epigoni. Propose un ribaltamento della morale corrente, i protagonisti non erano gli eroi buoni de "Il Vittorioso" né gli eroi del fumetto statunitense, bensì ladri, e spietati assassini, che fecero gridare allo scandalo, Chiesa, media, Democrazia Cristiana e in parte anche l’intellighenzia di sinistra, tant’è che il fenomeno attirò l'attenzione del potere giudiziario che temeva la carica eversiva di questo genere di pubblicazioni. Furono anni di censure, sequestri, roghi, ed arresti e gli autori, furono costretti ad ammorbidire toni e trame per evitare il carcere, facendo perdere al fumetto la propria carica innovativa.

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