Scuola di Pensiero Forte [30]: introduzione all'Ordine Sociale

Parlare di società, di politica, di bene comune dopo aver scrutato i fondamenti filosofici ed etici, ci motiva adesso a introdurre l’Ordine Sociale.

A prima vista queste due parole affiancate possono lasciare un po’ perplessi, suscitando differenti interpretazioni e definizioni; per dileguare ogni dubbio, immediatamente andiamo a identificare questi termini.

Aprendo il dizionario, leggiamo come prima definizione che la parola “ordine” significa “disposizione regolare di più cose collocate, le une rispetto alle altre, secondo un criterio organico e ragionato, rispondente a fini di praticità, opportunità, armonia e simili” (Treccani, anno 2018).

Sin da ora notiamo come l’ordine, un concetto ancestrale della mente umana e quasi indefinibile in maniera immediata e chiarissima, presuppone un giudizio della ragione. Se vi ricordate, all’inizio della nostra Scuola abbiamo visto come il giudizio sia l’atto proprio della ragione, di cui ogni persona senziente è capace, nucleo primordiale di ogni ragionamento.

L’ordine prevede che vi sia un oggetto, posto davanti alla ragione, che viene indagato da essa, viene appunto giudicato e, di conseguenza, collocato in un riferimento preciso fra altri oggetti. La mente distingue una cosa dall’altra e, operando il giudizio, seguendo un criterio definito, mette ognuna nel posto che più la aggrada. Tale atto avviene seguendo una regola (dice infatti “disposizione regolare”) che è il paradigma di tutta la struttura.

Infatti, se proseguiamo nella lettura delle definizione del nostro termine, vediamo che fa riferimento “non alla distribuzione spaziale ma allo stato in cui un oggetto o un ambiente è tenuto, in quanto sia più o meno rispondente a determinate esigenze”, ed anche è il “modo in cui vari elementi di una serie si susseguono (o devono susseguirsi) nello spazio, nel tempo o in una successione ideale”; e ancora esso è “il criterio, il metodo che si segue nel disporre ordinatamente le cose o gli elementi, anche ideali, di un insieme” (ibid,).

Fra le tante cose fatte dall’uomo nella storia, quella che più di tutti ci aiuta a riflettere sull’ordine è senza ombra di dubbio la matematica.

Per quanto questa scienza ci stia spesso antipatica e risulti ostica a tanti, essa è la incarnazione stessa, potremmo dire, dell’ordine: in matematica, ogni cosa è ordinata e senza ordine, niente funziona. Persino le altre scienze che derivano da essa, come la logica che è lo studio del pensiero umano, ci dimostrano che senza ordine niente può sussistere. Ma pensiamo anche alla biologia, o alla fisica e alla astronomia: ogni cosa ha un suo ordine, è definita all’interno di qualcosa di preciso, e fuori da tale ordine addirittura spesso non può esistere.

La perfezione stessa è ordine indefettibile.

Perché, dunque, ci interessa tanto l’ordine? Perché senza l’ordine, nemmeno la società può funzionare.

È di fondamentale importanza “mettere ordine”, come si usa dire, anche nel nostro studio. Un pensiero forte è un pensiero ordinato, dove ogni cosa sta al suo posto e persegue il suo fine; una politica forte è una politica dove l’ordine regna per portare al raggiungimento del Bene comune e della felicità della comunità.

Nel prossimo articolo della nostra Scuola cercheremo di indagare e comprendere l’ordine nel suo senso sociale.

 

 

 


Editoriale

 

Possiamo farlo

di Adriano Tilgher

La situazione sta evolvendo in segno positivo. Se osserviamo con attenzione le cose che accadono attorno a noi, ci rendiamo conto di quanto sia falsa, inutile e depistante la presunta realtà che ci raccontano i media tutti (o quasi) e quanto si stia risvegliando il popolo italiano. Basta un po’ di spirito di osservazione. Iniziano ad essere tante le persone che si sentono in dovere di esprimere il proprio dissenso, a dare la giusta lettura degli eventi, a parlare con linguaggi che sembravano spenti, perduti. Strani simbolismi appaiono anche dalle stanze ufficiali. Cosa fino a ieri impensabile. Qualcosa sta cambiando.

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La Spina nel Fianco

 

Comandante

13 dicembre 1942, il motopeschereccio armato “Cefalo”, di stanza presso la base di "La Galite” in Tunisia, di ritorno da una incursione nel porto di “Bona”, in Algeria, viene attaccato da uno Spitfire inglese, Durante il mitragliamento, vengono colpiti a morte numerosi membri dell'equipaggio, fra cui in comandante. Qui finisce la vita terrena di Salvatore Todaro, pluridecorato Comandante della nostra marina Militare.

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