Sul piano politico

Dopo aver definito la dottrina di riferimento diventa indispensabile chiarire qual è la situazione sul piano politico e le scelte da fare per conseguire gli obiettivi che ci siamo posti.

 L’analisi delle forze in campo ci fa capire in modo chiaro qual è la prospettiva. Il Partito Democratico e Forza Italia, con i loro alleati sono tutti espressione di un’unica centrale di potere e di un’unica dottrina tendente ad uniformare i cittadini in sudditi, a svendere la sovranità nazionale (l’euro, che ci ha resi tutti più poveri, ne è la prova più evidente) ed a globalizzare le coscienze in un unico grande mercato. Il centrodestra ed il centrosinistra hanno costituito due blocchi fintamente contrapposti per ottenere due risultati: 1) la vittoria dell’uno o dell’altro blocco non avrebbe né cambiato, né modificato nulla; 2) questa staticità e immutabilità della situazione e del quadro politico ha portato delusione e riflusso nel privato, come l’alta astensione elettorale dimostra. Oggi queste due aree politiche, già consociate da tempo nei latrocini, nella corruzione e nella truffa ai danni del popolo italiano, hanno tolto la maschera e si muovono pubblicamente insieme. Rappresentano il partito unico del liberismo, la dottrina economica assurta al ruolo di ideologia antiumana.

 Da tutta questa situazione sta emergendo una nuova realtà politica che sta catturando una parte di elettorato che stava rifluendo nel privato: stiamo parlando della Lega, del Movimento 5 Stelle e, in parte, dei Fratelli d’Italia. Tre parti politiche che si contendono il forte malcontento che le sciagurate politiche liberiste hanno scatenato anche in Italia.

 Questo malessere, generato dalla crisi economica indotta dal mercato delle carte, siano esse monete, apolidi e sotto controllo privato, o azioni dei vari tipi, comprese obbligazioni e derivati, è sfociato in una scelta antisistema che un mio amico, Marcello, in una mia recente visita a Palermo, ha definito “inconsapevole”.

 Questa scelta antisistema “inconsapevole”, a sua volta, è rappresentata, in modo molto approssimativo e privo di un reale progetto politico, da quelle tre forze su riferite. Pertanto la mancanza di chiarezza e consapevolezza può portare al fallimento di una grande prospettiva che proprio il popolo italiano con le sue istintive e coraggiose scelte ha indicato.

 Questa nostra affermazione trova riscontro in una serie di circostanze e fatti purtroppo inconfutabili: la mancata individuazione, salvo sporadici casi, del liberismo come nemico da abbattere come ideologia criminale – ruolo a cui è inopinatamente assurto – e da tenere sotto rigido controllo statale come regolatore del mercato; la presenza all’interno di quei partiti di consistenti gruppi liberisti; la ricerca spasmodica di appoggi nazionali ed internazionali senza aver chiarito i presupposti dottrinari e politici affinché non vengano ingenerati pericolosi equivoci e confusioni. Proprio la mancanza di chiarezza all’interno di quelle componenti rende pericolosa qualsiasi alleanza anche se necessaria.

 Da qui deriva la necessità di attrezzare una classe dirigente consapevole che, formata sulla base di un ben definito progetto politico, sappia dare certezze ad un popolo che ha deciso “inconsapevolmente” di voler cambiare e trasferisca questa consapevolezza all’interno di quelle forze che, se in buona fede, sapranno unirsi e diventare saldo e preciso punto di riferimento.

 Oggi più di ieri c’è la necessità di unire tutte le componenti popolari per conseguire una vittoria autentica contro le forze liberiste e materialiste, estremamente potenti, e donare un nuovo e migliore futuro alle prossime generazioni e chi non si adeguerà a queste indicazioni sarà travolto dai fatti e, o si perderà definitivamente, o altre forze diventeranno motore di questa rivoluzione.

 I tempi sono maturi per salvare l’Italia, creare l’Europa, aiutare il mondo.


Editoriale

 

Ricostruire l'unità nazionale

di Adriano Tilgher

Siamo alle solite. In Italia siamo troppo occupati ad affrontare temi marginali o impostici da altre nazioni per renderci conto della grave situazione in cui versa la nostra nazione. Purtroppo tutto questo accade perché a nessuno dei cosiddetti politici, né alle istituzioni interessa nulla dell’Italia; basti pensare alla scomparsa in tutte le scuole di ogni ordine e grado della storia, della grande cultura classica ed umanistica, base e fondamento sia del nostro percorso unitario che della nostra profonda identità.

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La Spina nel Fianco

 

L'ethos del cameratismo

1944 il poeta, soldato, (e bisessuale) Robert Graves, (24 July 1895 – 7 December 1985) dà alle stampe il suo romanzo più famoso, "Il vello d'oro”, che parla fra altre cose, della guerra dei sessi nella mitologia Greca (successivamente ereditata dai Romani). Graves dipinge il "litigio" fra Zeus ed Era, più che come una satira sui problemi domestici delle famiglie greche, come un conflitto fra sistemi sociali inconciliabili. Nel descrivere il panteon greco l'autore narra dello scontro fra le divinità femminili dei popoli mediterranei guidate da Madre Gea e gli dei del pantheon maschile, guidati da Zeus arrivati dal nord con gli invasori achei, che si sono fatti largo a spallate nella Grecia arcaica e matriarcale. Ad Olimpia cittadina del Peloponneso occidentale, che ha dato nome alle "Olimpiadi" dove sorgeva il tempio di Gea, più venerato di tutta la Grecia, un paio di millenni prima dell’era dell’Uomo, pare si sia tenuta una sorta di sacro G20, un super vertice religioso con lo scopo di raggiungere una pacificazione. Da un lato, le diverse manifestazioni della triplice Dea, con i loro riti della fertilità, e un certo gusto per i sacrifici umani, dall’altro gli dei guerrieri venuti dal nord, che erano usi tenere le donne alla catena, in cielo come in terra. Ma sarà una pace fittizia, la guerra metafisica, non finirà mai, e giunge fino a noi alimentata dal tentativo del nuovo ordine mondiale di uniformare, e quindi annullare ogni diversità di genere.

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